Space&Blue, Leone: “Una collaborazione strutturata tra Cluster Big e Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio può essere auspicabile”

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Cristina Leone, Presidente del CTNA Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio, è intervenuta nel corso dello Space&Blue Forum svoltosi a Roma il 19 novembre.

“Ripartiamo da dove ci siamo lasciati. Vediamo che passi in avanti abbiamo fatto e vediamo come organizzare il futuro. Quello che abbiamo detto nel 2023 è che oggi ci muoviamo sia nel mondo militare che in quello civile in un ambiente multi-dominio dove l’approccio data-centrico abilita soluzioni e servizi. Ciò che è cambiato negli ultimi dieci/venti anni è che oggi con le tecnologie digitali, intelligenza artificiale, cloud computing riusciamo ad elaborare grande quantità di dati e usare questi dati per generare soluzioni e servizi. Il valore aggiunto di mettere insieme spazio e mare è quello di avere la possibilità di scambiare dati tra questi due settori, riuscire ad elaborarli e poi creare delle soluzioni. Oggi quale è il quadro strategico nel momento in cui vogliamo mettere insieme questi due settori?

Sicuramente i macrotrend sono sostenibilità ambientale e cambiamento climatico, che stanno guidando i nostri sviluppi tecnologici, abbiamo necessità di difesa e sicurezza per gli scenari geopolitici che conosciamo molto bene, abbiamo un incremento delle infrastrutture critiche che insistono anche sul mare.

Quali i trend tecnologici? Digitalizzazione, autonomia sistemi, possibilità di avere copertura globale con assetti satellitari e la parte di cyber sicurezza.

Opportunità: sicuramente nuovi modelli di business che vengono generati mettendo insieme questi due settori che guardano ad un mercato diversificato”.

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Mercati applicativi e geografici allo Space&Blue

Le applicazioni sono tantissime: sorveglianza, protezione delle coste, guardare sopra e sotto i mare, proteggere infrastrutture critiche, coste, pesca, oil gas. Sicuramente possiamo ottimizzare le risorse naturali perché dl momento che le andiamo a guardare sia dal satellite che con sensori in situ riusciamo ad avere maggiore consapevolezza della situazione e andarle a proteggere.

E poi vere nuove opportunità attraverso le cooperazioni. Pensiamo al Piano Mattei.

Asset specifici spaziali: osservazione della Terra, ma la navigazione è molto importante e anche la comunicazione perché dobbiamo poi trasferire il dato in ogni parte del continente. Quindi anche Galileo e Iris 2 sono fondamentali in questo quadro, come tutte le costellazioni nazionali, ottiche e radar che ci permettono di osservare il pianeta.

Gli strumenti: sicuramente il Cluster può offrire del supporto. La prima cosa che ho pensato è che una filiera congiunta può potenziare entrambi i settori, la blue e la space economy. E’ necessario definire una road map congiunta e necessario coordinare progettualità attraverso le due filiere che si devono collegare meglio per sviluppare soluzioni nuove, piccole medie imprese, università e centri di ricerca. Bisogna collegare anche il sistema esterno.

Noi sviluppiamo soluzioni e servizi per qualcuno. Il collegamento con le amministrazioni locali: il Cluster è un’associazione che comprende 15 distretti territoriali, il dialogo sui territori tramite i distretti e recepire le esigenze delle pubbliche amministrazioni territoriali è un elemento che abilita nuovi business.

Come il collegamento con gli altri associati: abbiamo le grandi imprese che possono essere interessati9 a integrare le diverse soluzioni della filiera. Quindi un collaborazione strutturata tra il Cluster CTNA e il Cluster BIG è auspicabile perché possiamo integrare tecnologie e mettere in campo delle soluzioni che sono a favore delle istituzioni i un mercato sia civile che militare.

Tutto questo non si può fare sulla buona volontà delle persone. Bisogna avere un programma di lavoro strutturato. Sono necessarie sovvenzioni perché organizzare la filiera, sviluppare studi e dei progetti che possano avere dimostrazioni e testare le tecnologie ha una necessità di essere ben strutturata. Sicuramente ci siamo. L’Italia nel contesto di programmi dell’ASI e di finanziamenti dell’ESA ha potuto abilitare una vera economia dello spazio. Il collegamento con gli utenti finali è fondamentale”

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