Aerospazio, ricerca e startup: la scommessa di Tech Europe Foundation nasce a Milano

TEF

Con Bocconi, Politecnico e partner istituzionali, TEF lancia borse e progetti deep tech per trasformare l’Europa in una “fabbrica di impresa”

A pochi mesi dalla sua costituzione, Tech Europe Foundation (TEF) entra ufficialmente nella fase operativa e punta sull’aerospazio, tra gli altri settori chiave, per costruire un nuovo modello europeo di trasferimento tecnologico.

Con sede a Milano, la fondazione privata non profit nasce da un’alleanza strategica tra Università Bocconi, Fondazione Politecnico di Milano, Fondazione ION, FSI e Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi. La missione è tanto ambiziosa quanto necessaria: trasformare la ricerca scientifica europea in imprese di frontiera, superando il divario cronico tra laboratorio e mercato.

A guidare l’operazione è Luca de Angelis, recentemente nominato CEO, mentre la presidenza è affidata a Ferruccio Resta, figura di spicco nell’ecosistema italiano dell’innovazione che ha ecidenziato che il problema europeo non è la mancanza di talento, ma di saperlo mettere a sistema e che l’Europa ha bisogno di vere e proprie fabbriche di impresa. TEF nasce per questo, con una base

Il primo pacchetto operativo di TEF prevede un sostegno diretto a ricercatori, dottorandi e startup ad alto contenuto tecnologico, con l’aerospazio tra le sei aree di priorità, accanto a nuovi materiali, robotica, semiconduttori, scienze della vita e intelligenza artificiale. Il piano è concreto:

  • Oltre 200 borse di dottorato cofinanziate,
  • 60 borse post-doc su progetti selezionati,
  • 20 progetti di ricerca deep tech sostenuti con fondi e mentorship,
  • Programmi di incubazione per spin-off ad alto potenziale.

Le prime idee già selezionate danno un’indicazione precisa della direzione intrapresa: navigazione autonoma per nanosatelliti, microchip tridimensionali con materiali ultra-sottili, super-enzimi per il riciclo della plastica. Il nesso tra scienza pura e applicazioni ad alta scalabilità industriale è il cuore del metodo TEF.

Il ruolo di Milano non è soltanto logistico o simbolico. La città – già sede di numerosi competence center, acceleratori e corporate venture – viene identificata da TEF come nodo centrale per una rete pan-europea di innovazione. La partnership tra Politecnico e Bocconi rappresenta l’unione virtuosa tra competenze tecnico-scientifiche e visione imprenditoriale: un’unione che in Italia è ancora rara e che TEF vuole rendere sistemica.

In parallelo, si stanno già avviando collaborazioni internazionali con università, istituti di ricerca e fondi di investimento a livello europeo, in vista di una call unificata entro fine 2025 per attrarre progetti da tutta l’UE. L’obiettivo: fare di TEF un modello replicabile in altri hub continentali.

La sfida che TEF raccoglie non è solo tecnologica, ma organizzativa e culturale. Secondo i promotori, manca in Europa una “filiera dell’impresa scientifica” paragonabile a quella statunitense o cinese, capace di accompagnare i risultati della ricerca verso una scala industriale e globale. TEF si propone dunque di essere un soggetto ponte, capace di mettere insieme, ricerca accademica, capitali pazienti, formazione imprenditoriale, connessioni con l’industria e il mercato.

Per il settore aerospaziale italiano – già forte in ricerca, ma spesso carente nella capacità di scala e valorizzazione economica – TEF rappresenta un’opportunità strategica. L’integrazione tra deep tech, intelligenza artificiale e nuove architetture orbitali è destinata a cambiare le regole del gioco nei prossimi dieci anni, e l’Italia può giocare un ruolo da protagonista se riesce a trattenere e valorizzare il talento scientifico.

Michelangelo Moles

Redazione Economia dello Spazio Magazine