Economia Circolare e Spazio

Economia Circolare

Quando il riciclo arriva nello spazio: l’economia circolare come leva strategica per la sostenibilità delle missioni e l’innovazione del settore spaziale

L’economia circolare, concetto ormai consolidato nel dibattito globale sulla sostenibilità, sta rapidamente trovando applicazione in settori ad alta tecnologia, tra cui l‘industria spaziale.

Questo approccio, che mira a ridurre gli sprechi e ottimizzare l’uso delle risorse, rappresenta una chiave di volta per affrontare le sfide economiche e ambientali legate alle missioni spaziali.

L’integrazione tra economia circolare e spazio è quindi un fenomeno emergente, che porta con sé opportunità di innovazione, riduzione dei costi e impatti positivi sul nostro pianeta. Questo articolo esplorerà come i principi dell’economia circolare stiano trasformando il settore spaziale, con un focus sul ruolo crescente dell’Italia in questo ambito.

L’economia circolare si distingue dall’economia lineare, che tradizionalmente segue il modello “prendi-produci-consuma-getta”.

Al contrario, l’economia circolare promuove la riduzione, il riutilizzo e il riciclo, con l’obiettivo di creare un ciclo virtuoso in cui le risorse vengano continuamente rinnovate, riducendo al minimo gli scarti e il consumo di nuove materie prime.

 In pratica, si tratta di un modello che imita i processi naturali, dove non esistono rifiuti, ma piuttosto il materiale o il prodotto stesso ritorna nel ciclo economico per essere trasformato in nuovi beni o servizi.

Questo approccio trova terreno fertile in ambiti come la gestione dei rifiuti, la produzione di energia e, sempre più, nell’industria tecnologica e spaziale. Nel settore spaziale, infatti, l’economia circolare è vista come una risposta a due problematiche fondamentali: la sostenibilità ambientale e la riduzione dei costi operativi delle missioni.

Le missioni spaziali sono notoriamente costose e complesse, sia in termini di risorse umane che materiali. Ogni lancio di razzi implica un enorme impatto ecologico, sia per l’inquinamento atmosferico che per i costi energetici.

Inoltre, la creazione di infrastrutture spaziali, come satelliti e stazioni orbitanti, richiede un grande dispendio di risorse naturali, la cui gestione deve essere sempre più efficiente e sostenibile.

L’uso di materiali inquinanti e la crescente quantità di rifiuti spaziali sono due problematiche che richiedono soluzioni innovative.

Si stima che l’orbita terrestre stia diventando sempre più congestionata, con detriti spaziali che rappresentano un rischio crescente per le missioni future.

 In questo contesto, l’economia circolare offre una soluzione vantaggiosa: anziché abbandonare i satelliti e altre tecnologie spaziali a fine vita, questi possono essere riutilizzati, riciclati o trasformati in nuovi oggetti attraverso tecniche avanzate di recupero e rigenerazione.

Nel settore spaziale, l’applicazione dei principi dell’economia circolare può manifestarsi in diverse forme.

Una delle aree in cui l’economia circolare sta facendo un impatto significativo è nel recupero e riutilizzo dei satelliti. I satelliti, una volta giunti a fine vita, sono spesso abbandonati in orbita, creando un crescente problema di detriti spaziali. Tuttavia, alcune aziende e agenzie spaziali stanno esplorando il riutilizzo di questi satelliti.

Tecnologie come la “deorbitazione controllata” o la creazione di veicoli spaziali per il recupero e la riparazione dei satelliti in orbita potrebbero ridurre la necessità di lanci frequenti e, al contempo, contribuire a ridurre l’inquinamento spaziale.

 Una delle frontiere emergenti dell’economia circolare nel settore spaziale è il riciclo dei detriti spaziali. Le agenzie spaziali, tra cui la NASA e l’ESA, stanno investendo in tecnologie per la raccolta, il recupero e il riutilizzo dei rifiuti spaziali. Alcuni progetti mirano a catturare detriti in orbita e trasformarli in materiali utilizzabili per nuove missioni, riducendo così l’impatto ambientale e creando un ciclo continuo di utilizzo delle risorse.

I materiali utilizzati per costruire veicoli spaziali e satelliti sono spesso costosi e difficili da riciclare. L’industria spaziale sta cercando di sviluppare materiali alternativi più leggeri, resistenti e riciclabili. L’uso di materiali biodegradabili e tecnologie che minimizzano l’uso di sostanze inquinanti può ridurre significativamente l’impatto ambientale. Aziende emergenti stanno anche esplorando l’uso di materiali riciclati per la produzione di componenti spaziali.

Un altro aspetto dell’economia circolare nel settore spaziale è l’utilizzo di energia rinnovabile per le missioni. Le soluzioni solari, come i pannelli solari per alimentare satelliti e stazioni spaziali, sono già ampiamente utilizzate. Tuttavia, il futuro potrebbe vedere un’espansione dell’uso di tecnologie energetiche innovative come il trasferimento di energia tra veicoli spaziali, in modo che le risorse vengano utilizzate in modo più efficiente.

L’Italia, attraverso il suo coinvolgimento nelle agenzie spaziali internazionali e nelle iniziative industriali, sta facendo significativi passi in avanti nell’integrare i principi dell’economia circolare nel settore spaziale.

L’ASI, come parte integrante dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea), è protagonista in progetti volti a migliorare la sostenibilità delle missioni spaziali.

 L’Italia ha preso parte a numerosi progetti di ricerca e sviluppo, mirando a ridurre i rifiuti spaziali e a migliorare l’efficienza delle missioni. In particolare, l’ASI ha collaborato con agenzie spaziali internazionali per sviluppare tecnologie di recupero e riutilizzo dei satelliti, nonché per promuovere il riciclo dei materiali spaziali.

L’industria privata italiana sta emergendo come leader nell’adozione di pratiche di economia circolare. Aziende come Leonardo e Thales Alenia Space stanno implementando soluzioni che riducono gli scarti e ottimizzano l’uso delle risorse nelle loro operazioni spaziali.

 L’industria italiana sta anche esplorando la possibilità di creare nuovi modelli di business che siano tanto innovativi quanto sostenibili, come la creazione di veicoli spaziali modulabili che possano essere adattati e riutilizzati per missioni diverse.

Il ruolo dell’Italia nel panorama spaziale globale è anche potenziato da collaborazioni internazionali. L’Italia ha siglato numerosi accordi con paesi come gli Stati Uniti e la Francia, con l’obiettivo di sviluppare insieme soluzioni che integrino i principi dell’economia circolare in missioni spaziali future.

L’Italia, grazie alla sua esperienza nelle tecnologie spaziali e alla sua attenzione all’ambiente, è un interlocutore privilegiato in queste trattative.

L’integrazione dell’economia circolare nel settore spaziale rappresenta una risposta alle crescenti sfide legate alla sostenibilità e ai costi elevati delle missioni spaziali.

Attraverso il recupero e il riutilizzo dei satelliti, il riciclo dei detriti spaziali, l’impiego di materiali sostenibili e l’uso di energie rinnovabili, l’industria spaziale sta intraprendendo una nuova direzione, più ecologica e più efficiente.