
Programma Copernicus: svolta con Sentinel-1D in orbita
Il lancio con successo del satellite Sentinel-1D, avvenuto dallo spazioporto europeo di Kourou con il nuovo vettore Ariane 6, segna un passaggio cruciale per il programma Copernicus, il sistema europeo di osservazione della Terra considerato il più avanzato al mondo. Con l’arrivo in orbita del nuovo satellite, la famiglia Sentinel-1 si completa, garantendo all’Europa continuità, resilienza e qualità dei dati radar per almeno i prossimi sette anni, in uno scenario globale in cui l’accesso a informazioni affidabili sul pianeta è divenuto un asset strategico per ambiente, sicurezza e competitività industriale.
Il programma Copernicus – gestito dalla Commissione Europea e cofinanziato dall’UE e dall’ESA – permette di monitorare l’evoluzione del clima, l’ambiente terrestre e marino, i fenomeni estremi e gli impatti delle attività umane. Il contributo industriale europeo e, in particolare, italiano, è al centro di questa infrastruttura che oggi alimenta ricerca scientifica, policy e servizi fondamentali per cittadini, imprese e istituzioni.
Sentinel-1D completa la prima generazione di radar Sentinel
Sentinel-1D è l’ultimo satellite della prima generazione della missione radar di Copernicus. Va ad affiancare i suoi predecessori per garantire continuità operativa e capacità potenziata al sistema radar europeo, assicurando la disponibilità dei dati in qualsiasi condizione meteorologica, di giorno e di notte. Questa caratteristica rende i satelliti Sentinel-1 essenziali per attività come il monitoraggio delle frane e degli smottamenti, delle aree sismiche e vulcaniche, delle variazioni dei ghiacci polari, della deforestazione e della disponibilità delle risorse idriche. Sono inoltre uno strumento prezioso per supportare operazioni di emergenza, ricerca e soccorso, permettendo una risposta più efficace in caso di catastrofi naturali.
Il satellite integra anche un sistema Automatic Identification System (AIS) che migliora le capacità di sorveglianza marittima, contribuendo alla prevenzione di collisioni, alla gestione del traffico navale e al monitoraggio di navi in aree sensibili. A questa funzionalità si aggiunge una soluzione tecnologica innovativa: un meccanismo brevettato che consente, al termine della vita operativa, la separazione dell’antenna radar dalla piattaforma del satellite durante il rientro atmosferico. Una scelta pionieristica che punta a ridurre la creazione di nuovi detriti spaziali, affrontando uno dei problemi emergenti nel settore.
Il contributo dell’industria italiana ed europea
Il successo della missione è il risultato di una filiera industriale europea consolidata e altamente specializzata. Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), è prime contractor della missione Sentinel-1 per conto dell’ESA ed è responsabile della progettazione, dello sviluppo, dell’integrazione e dei test dei satelliti. Ogni piattaforma Sentinel-1 è realizzata sulla base della piattaforma PRIMA, sviluppata da Thales Alenia Space per l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), mentre lo strumento principale a bordo, il Radar ad Apertura Sintetica (SAR) in banda C, è fornito da Airbus Defence and Space.
A sottolineare l’importanza del traguardo è Giampiero Di Paolo, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia, che ha dichiarato:
“Sono particolarmente orgoglioso di questo lancio di successo — ora la famiglia Sentinel-1 è completa. La nostra consolidata e riconosciuta competenza nello sviluppo di satelliti radar per l’osservazione della Terra è di nuovo in orbita”.
Un ruolo altrettanto rilevante è quello ricoperto da Leonardo, che ha contribuito con i sensori Autonomous Star Tracker per il controllo d’assetto e con le unità di potenza che alimentano il radar, assicurando la continuità delle acquisizioni. Subito dopo il lancio, Telespazio Germany ha supportato le operazioni di missione durante la fase di lancio e di early operations (LEOP), mentre la successiva fase di acquisizione e distribuzione dei dati verrà gestita da diversi centri europei, tra cui il Centro Spaziale di Matera, operativo attraverso e-GEOS (Telespazio 80% – ASI 20%) e parte del Core Ground Segment dell’ESA per Copernicus.
Perché il programma Copernicus è un asset strategico per l’Europa
Il programma Copernicus rappresenta un tassello fondamentale per le politiche ambientali, climatiche e di sicurezza civile dell’UE. Fornisce dati gratuiti, open e accessibili a istituzioni, imprese e cittadini in tutto il mondo, sostenendo attività quali la gestione del territorio, la protezione civile, la tutela degli ecosistemi, la pianificazione urbana e la prevenzione ambientale. Si tratta del sistema di osservazione della Terra più avanzato al mondo, con 12 famiglie di satelliti e una rete di monitoraggio terrestre, marino e atmosferico a supporto.
Nel commentare l’evoluzione del programma, Hervé Derrey, CEO di Thales Alenia Space, ha dichiarato:
“Nel corso degli anni, la nostra azienda ha dimostrato di possedere le capacità necessarie per affrontare le sfide tecnologiche di questo programma, pienamente in linea con gli obiettivi di politica ambientale dell’Europa e segnando una nuova fase nella nostra collaborazione con la Commissione Europea e l’ESA”.
Uno sguardo alle prossime evoluzioni della costellazione
Oltre alla missione Sentinel-1, il contributo di Thales Alenia Space si estende a 11 delle 12 missioni Copernicus. L’azienda è prime contractor anche per Sentinel-3, dedicata al monitoraggio della superficie terrestre e degli oceani, e ha partecipato allo sviluppo di componenti chiave per Sentinel-2, Sentinel-5P e Sentinel-6. A ciò si aggiunge il ruolo ottenuto con le Copernicus Expansion Missions, nuove missioni destinate a monitorare parametri ambientali e climatici cruciali nei prossimi anni. Tra queste, CIMR, ROSE-L e CHIME, con Thales Alenia Space come prime contractor, e CRISTAL e CO₂M, per le quali l’azienda fornisce i payload principali.
Conclusione
Con Sentinel-1D in orbita, l’Europa rafforza un’infrastruttura di osservazione della Terra che è ormai un pilastro per la sostenibilità, la sicurezza e l’autonomia strategica del continente. Il programma Copernicus conferma il ruolo centrale dell’industria spaziale europea e italiana nella costruzione di una capacità indipendente e tecnologicamente avanzata di monitorare il pianeta, coniugando innovazione e responsabilità.
Redazione e Editor Economia dello Spazio Magazine









