Proseguono i test di collaudo per il nuovo sistema di lancio Ariane 6 dell’ESA, con l’accensione dei suoi due motori dello stadio superiore per simularne l’operatività durante il volo.
Il test del nuovo motore principale Vinci e del più piccolo sistema propulsivo ausiliario (Auxiliary Power Unit – APU) è stato condotto su un banco di prova appositamente realizzato presso il centro di prova motori dell’agenzia aerospaziale tedesca DLR a Lampoldshausen, in Germania.
Vinci, il motore dello stadio superiore di Ariane 6 alimentato a idrogeno e ossigeno liquidi, può essere spento e riavviato più volte, per posizionare i satelliti in orbite diverse e poi deorbitare lo stadio superiore, in modo che lo stadio stesso non venga abbandonato nello spazio e si trasformi in pericolosi detriti. L’APU consente a Vinci di essere riacceso in orbita, mantenendo un’adeguata pressione nei serbatoi del carburante e prevenendo la formazione di bolle nel circuito di alimentazione del motore. L’APU utilizza piccole quantità di idrogeno e ossigeno liquidi dai serbatoi principali, sostituendo un sistema che si basava su grandi quantità di elio nei serbatoi.
Il programma di qualifica prevede un ultimo test programmato prima della review di qualifica dello stadio. Lo scopo dell’ultimo test è di simulare differenti casi di missione e la capacità del sistema di gestire i possibili casi di malfunzionamento in volo.
Il Direttore dei trasporti spaziali dell’ESA Toni Tolker-Nielsen ha ringraziato i partner di DLR e l’appaltatore principale di Ariane 6, ArianeGroup, che stanno conducendo i test a Lampoldshausen: “Ariane 6 è un progresso dirompente per la capacità di lancio europea e il nuovo stadio superiore con il motore riavviabile Vinci sono elementi di transformazione. I risultati del test appena concluso danno grande fiducia per la versatilità di uso del sistema pensato per soddifare un vasto insieme di servizi di lancio. Insieme ai nostri partner stiamo facendo progressi tangibili e aspetto ora la realizzazione delle prossime tappe del viaggio che è lo sviluppo di Ariane 6.”
I test a Lampoldshausen vengono condotti parallelamente a quelli sulla rampa di lancio dello spazioporto europeo nella Guyana francese, dove il motore dello stadio principale inferiore di Ariane 6, Vulcain 2.1, derivato da Vulcain 2 di Ariane 5, è in fase di prova per simulare un lancio reale. I test sulla piattaforma di lancio prevedono un modello di test dell’Ariane 6 con un’altezza di 60 metri. Questo razzo non è destinato al volo, ma è fondamentalmente identico a un modello di volo, a parte i suoi booster a combustibile solido, che sono modelli inerti. Questi test garantiranno che l’insieme combinato del razzo e dell’infrastruttura terrestre funzionino come un sistema completo.
Trial by fire for Ariane 6’s upper stage
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Ariane 6 è un progetto completamente nuovo, creato per succedere ad Ariane 5 come sistema di lancio per carichi pesanti in Europa. Questa capacità autonoma di raggiungere l’orbita terrestre e lo spazio profondo è il fondamento della visione europea della navigazione spaziale, dell’osservazione della Terra e dei servizi scientifici e di sicurezza. Questa visione è diventata una realtà grazie alla dedizione continua di migliaia di persone di talento che lavorano nei 22 Stati Membri dell’ESA, note con il nome di #SpaceTeamEurope.
L’ESA possiede e gestisce il programma Ariane 6 e ne definisce gli obiettivi prestazionali; ArianeGroup è l’appaltatore principale e l’operatore del lancio è Arianespace. L’agenzia spaziale francese, CNES, gestisce lo spazioporto europeo nella Guyana francese, sede dei lanciatori Ariane fin dal primo decollo avvenuto nel 1979.
Fonte e foto:ESA