L’anniversario dell’Aeronautica Militare non è mai solo un’occasione celebrativa. È un punto di osservazione privilegiato da cui rileggere il passato e, soprattutto, immaginare il futuro.
Oggi, a 102 anni dalla sua fondazione, l’Arma Azzurra non è soltanto una forza armata moderna ed efficiente: è anche un attore centrale della space economy italiana. Con competenze uniche, visione strategica e una vocazione all’innovazione, l’Aeronautica sta accompagnando il Paese nella sfida più ambiziosa: fare dello spazio un’infrastruttura fondamentale per la sicurezza, l’economia e la cooperazione internazionale.
A nome della redazione, desidero rendere omaggio a questo straordinario percorso, che non guarda solo al cielo, ma alle orbite del nostro domani.
Il 28 marzo 1923 nasceva ufficialmente la Regia Aeronautica. Per la prima volta in Italia, il dominio aereo veniva riconosciuto come ambito autonomo, strategico e tecnologicamente cruciale. Da allora sono passati 102 anni, segnati da conflitti, evoluzioni tecniche, missioni pionieristiche e un impegno costante nella difesa e nel progresso del Paese. Oggi l’Aeronautica Militare è più che mai una forza interforze, interistituzionale, proiettata in orbite nuove: quelle dello spazio.
Dal secondo dopoguerra alla Guerra Fredda, fino ai teatri più recenti in cui l’Italia ha operato nell’ambito delle missioni internazionali, l’Aeronautica ha rappresentato un baluardo di efficienza, rapidità d’intervento e capacità di visione strategica. Ma è negli ultimi due decenni che si è aperta una nuova fase: quella della trasformazione spaziale.
L’ambiente spaziale è oggi riconosciuto come dominio operativo a tutti gli effetti, insieme a terra, aria, mare e cyber. L’Aeronautica ha saputo cogliere questa svolta con una postura proattiva, partecipando allo sviluppo delle capacità nazionali di osservazione della Terra, comunicazioni satellitari, navigazione, monitoraggio delle orbite e protezione delle infrastrutture critiche.
Tra i passaggi fondamentali di questa evoluzione si inserisce la creazione del Comando Operazioni Spaziali (COS), con sede a Poggio Renatico. Si tratta di un hub strategico e operativo, che integra le competenze militari e civili nella gestione delle attività spaziali, con un’attenzione crescente alla resilienza delle reti, alla sicurezza delle orbite e alla sorveglianza del traffico spaziale (SSA).
Il COS non è solo uno strumento militare: è un nodo di connessione tra Aeronautica, Agenzia Spaziale Italiana, industria nazionale e organismi europei e internazionali. La logica è quella dell’integrazione multilivello: operativa, tecnologica, istituzionale.
Un attore chiave della space economy italiana
Nel contesto della space economy, l’Aeronautica svolge un ruolo abilitante. Supporta l’industria attraverso programmi di ricerca avanzata, partecipa alla sperimentazione di nuove tecnologie – anche duali – e collabora con il mondo universitario e scientifico nella formazione delle competenze aerospaziali di domani.
Progetti come i voli suborbitali con finalità scientifiche, lo sviluppo di soluzioni per il debris management, l’analisi delle minacce dallo spazio (come gli eventi solari o le collisioni orbitali), rientrano in una visione strategica dove la sicurezza si intreccia con l’innovazione.
L’Aeronautica Militare investe da tempo in formazione avanzata e cultura dell’innovazione. Dall’Accademia Aeronautica ai centri di eccellenza sul territorio, promuove una nuova generazione di professionisti capaci di muoversi in contesti multidominio. La componente spaziale è ormai parte integrante dell’identità e della preparazione dei suoi ufficiali.
Al tempo stesso, l’Arma è impegnata in un’importante attività di sensibilizzazione verso la cittadinanza, con iniziative pubbliche, museali, accademiche e divulgative, per rafforzare il legame tra istituzioni e società.
Nel celebrare il suo 102° anniversario, l’Aeronautica Militare ci ricorda che le radici nella storia non sono un limite, ma una base solida da cui proiettarsi nel futuro. E oggi quel futuro si chiama spazio: un ambiente complesso, fragile, interconnesso. Un ambiente in cui l’Italia può giocare un ruolo di primo piano, anche grazie alla presenza attiva, consapevole e moderna della sua Aeronautica.
Giornalista, specializzata in Economia dello Spazio, in Economia del Mare e in Mindfulness - istruttrice MBSR e facilitatrice LEGO® SERIOUS PLAY® .Dal 2004 si occupa di Aerospazio e dal 2011 di Economia del Mare. Dirige Economia dello Spazio Magazine, Economia del Mare Magazine e Space& Blue Magazine, oltre a seguire le relazioni istituzionali ed esterne in questi settori per importanti stakeholder. Ideatrice del Progetto "Space&Blue Made in Italy" con il suo Forum Space&Blue e del Progetto "Blue Forum Italia network".