AIPAS “25 anni a farci Spazio: La storia e il futuro dell’AIPAS e dello Spazio italiano”

Nuovo logo AIPAS

Si è appena concluso l’evento AIPAS “25 anni a farci Spazio: La storia e il futuro dell’AIPAS e dello Spazio italiano”, svoltosi a Roma, presso The Hub – LVenture Group, Via Marsala, 29/H, ed organizzato sia per celebrare un momento così importante per l’Associazione delle Imprese per le Attività Spaziali sia in vista della prossima Giornata Nazionale dello Spazio (16 dicembre).

Un evento che ha visto succedersi sul palco numerosi protagonisti della storia più antica e più recente dell’Associazione e che, al termine dell’incontro, è culminato con l’annuncio della realizzazione di un nuovo logo.

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Ad aprire i lavori la Presidente Marina Scatena e Federica Brunetta, Professoressa Associata in Management e Strategy, Luiss Business School.

La Presidente, dopo un saluto iniziale, ha voluto ringraziare la Luiss con la quale AIPAS sta facendo un certo tipo di percorso, introducendo la Professoressa Brunetta.

AIPAS e Luiss Business School: un percorso condiviso

“Come Luiss Business School, l’attenzione per l’economia dello spazio è forte. Una economia che vede un dinamismo forte all’interno di un panorama competitivo, nella presenza di tante imprese che hanno un impatto forte in questo settore e anche in altri settori. Lo consideriamo un core in cui essere presenti anche come formazione, per questo abbiamo deciso di formulare una offerta partendo da Master per neolaureati che vogliono approfondire, poi abbiamo previsto tre percorsi per chi è già attivo nel settore (uno si trova a Roma e uno ad Amsterdam) e una offerta per le imprese che operano nel settore. Le competenze tecniche sono un elemento chiave del settore, ma proprio perché siamo in un panorama così integrato, vanno integrate con il business per capire quali modelli si adattano meglio alla new space economy”.

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Aipas: la fondazione nel ricordo di chi c’era 25 anni fa

Nel primo pannello del pomeriggio si è parlato della fondazione di AIPAS. Ad intervenire sono stati chiamati Lanfranco Zucconi, co-fondatore di AIPAS, Presidente SAB Aerospace, Presidente Cluster Exploore, Roberto Medri, Consigliere AIPAS, Head of DF Defence & Aerospace Exprivia, ex-Amministratore unico di ACS Srl, Pasquale Grosso, co-fondatore di AIPAS, Presidente di Marotta Srl.

AIPAS, Zucconi: “Vi racconto il giorno in cui nacque l’idea”

“MI trovo oggi vecchio a celebrare questo evento molto importante, anche se sono vecchio! Come è nata l’AIPAS? Vorrei raccontare liberamente qualche passaggio. Ero giovane in quel momento e tornavo dall’ESA. Sono stato catapultato in Italia e ho cominciato ad orientarmi. L’industria spaziale vista dall’ESA era difficile da decifrare. Entrato nell’industria italiana ho capito che per delle aziende medio-piccole la vita era difficile, se non impossibile, perché non c’era nessuna visibilità. La piccola impresa non esisteva a livello pubblico. Esistevano le grandi imprese, che erano di più di oggi: era uno scenario controllato dalla grande impresa. Bisognava fare qualcosa. Ci siamo consultati noi giovani e quindi abbiamo deciso di agire. Il primo passaggio è stato abbastanza interessante perché abbiamo deciso di organizzare un convegno a Milano, al quale abbiamo invitato tutta l’industria, principalmente la grande impresa. Inaspettatamente ci fu una presenza massiccia. Tutti parteciparono e ad altissimo livello. L’evento ebbe un grande successo e, anche se della discussione ricordo poco, ricordo alcune cose importanti: veniva fuori che, comunque, l’industria era totalmente rappresentata e non c’era bisogno di una nuova associazione perché esisteva l’AIAD che includeva piccola e media impresa. A quel punto, al termine dell’evento, allora io dissi: “Vi anticipo che da oggi asce l’AIPAS! Da quel giorno sono passati alcuni anni prima della sua creazione, ma quello fu l’evento importante che sancì l’inizio di questa avventura”.

“Lo slogan di questo convegno è azzeccato: all’epoca volevamo farci spazio, crescere e acquisire quella opportunità di confrontarci che come piccolissima impresa non avevamo”, aggiunge Pasquale Grosso.

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I Soci Fondatori di AIPAS

Medri, Consigliere AIPAS: “Le piccole imprese danno un grande contributo”

Roberto Medri: “Le aziende del settore erano un centinaio, ma con 15/20 dipendenti, diffuse sul territorio nazionale. Una energia che non riusciva a diventare una forza. Tutti riconoscevano che eravamo strategici, ma nei fatti eravamo trasparenti. Questa cosa non poteva continuare. Perché la grande impresa in quel momento non riconosceva, nel far crescere la piccola impresa, la strategicità dell’opportunità. Un grave errore che crediamo sia stato capito, perché le piccole imprese crescono e danno un grande contributo. Ci fu un lavoro di strategia e quella assemblea fu il momento in cui Zucconi dichiarò l’idea di creare questa associazione e gli imprenditori cominciarono ad avvicinarci. Si decise di aprire una sede a Roma. In quel momento conoscemmo il colonnello Daniele Ciccarelli, una persona eccezionale che fece un lavoro enorme!

Una delle cose che si fecero fu quella di andare all’ASI, fu quello di insistere affinché nell’Agenzia Spaziale si creasse interesse per le PMI, cosa che portò ad avere programmi strategici nazionali.

Poi accreditò l’AIPAS al Governo. La Commissione industria-spazio che chiamava solo l’AIAD, cominciò a chiamare anche l’AIPAS.

Oggi l’80% delle 200 imprese nazionali è piccola e media impresa. Non siamo solo un numero, ma rappresentiamo un fatturato e migliaia di persone che vivono con questo tipo di lavoro. Ora noi non siamo solo opportunità strategica, ma un attore fondamentale. Ora siamo in un momento di rivoluzione dello spazio! C’è ancora più bisogno di prima di aggregarsi, di rappresentanza, di associazione, con gli stessi obiettivi dei fondatori”.

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“Orizzonti Spaziai: L’Alleanza tra PMI e Grandi Imprese nell’Ecosistema AIPAS”

Nel panel successivo sono intervenuti: Giovanni Sylos Labini, co-fondatore e Consigliere AIPAS, CEO Planetek Italia, Walter Piperno, Associato Agenzia Spaziale Italiana, già responsabile Ufficio PMI ASI, Pierluigi Pirrelli, Vicepresidente AIPAS, Amministratore SITAEL.

“Le aziende spaziali allora erano molte meno di 200 – spiega Giovanni Sylos Labini -. Walter Piperno è stato il primo responsabile dell’ufficio PMI dell’ASI. A quell’epoca era maturata la comprensione di avere un approccio strutturato alla piccola e media impresa: insieme alle altre associazioni, si costruì il primo piano per le piccole e medie imprese spaziali italiane molto articolato e che aveva una serie di elementi molto interessanti. l’AIPAS non voleva un recinto, all’epoca eravamo abbastanza ambiziosi. Pur essendo aziende medio piccole, speravamo di diventare grandi”.

Piperno: “Da quel momento abbiamo cominciato a costruire bandi riservati alle PMI”

“Una cosa sicuramente successa in quegli anni – spiega Walter Piperno -, è stata quella di dare evidenza pubblica alle PMI, una cosa non banale per l’epoca. Per definizione erano le grandi imprese ad essere alla ribalta e ad essere le principali interlocutrici dell’Asi. Ma allora si capì la rilevanza delle piccole e medie imprese. Le piccole e medie imprese di solito venivano identificate come aziende fornitrici. E basta. Da quel momento abbiamo cominciato a costruire bandi riservati alle PMI e per la prima volta si era invertita la rotta ed era la PMI che coinvolgeva la grande impresa.

Altra cosa: si facevano presentazioni dei progetti mettendo in luce le diverse piccole e medie imprese, volevamo che sul sito dell’ASI ci fosse la scheda anagrafica delle aziende. Il riconoscere le imprese per quelle che erano fu un salto tutt’altro che banale. Oltretutto erano funzionali alla grande impresa: perché spesso la grande impresa acquista la ricerca, più che produrla al suo interno. E le piccole e medie imprese, da questo punto di vista, sono le miniere inesauribili. Allora pensammo anche alla promozione delle startup. E bisogna pensare che siamo all’inizio del 2000 e queste non erano parole molto usate. Altra cosa che nei bandi ci tenemmo a fare furono il rapporti con le università. L’Agenzia prendeva autonomamente le proprie decisioni, ma il fatto di maturare le proprie decisioni in concerto con le associazioni d’impresa era già questa una cosa molto importante. Per quanto riguarda le startup c’è una grande capacità da parte di giovani professionisti privi di mezzi finanziari ma con buone idee. Da questo punto di vista l’evidenza che è emersa è che c’è una scarsa disponibilità finanziaria verso il mondo delle PMI. Per questo, nei bandi l’attenzione era per far sì che le startup fossero affiancate dalle piccole e medie imprese per farle crescere. Altra cosa che ho imparato è che non esiste grande paese senza grand impresa. Allora far sì che le associazioni abbiamo al loro interno una trasversalità di rappresentanza è essenziale anche per fare rete tra le imprese”.

“La forza della new space economy è di toccare settori apparentemente distanti”

Come sono cambiate le imprese? “Fino a qualche anno fa – prosegue Piperno – lo spazio era un circolo chiuso di imprese di settore. La forza della new space economy di oggi è di allargarsi, toccare più settori e di trovare in settori apparentemente distanti punti di interesse. Un aspetto che interesserà sempre di più il comparto”.

Pierluigi Pirrelli, Vicepresidente AIPAS, Amministratore SITAEL: “AIPAS ha fatto un grande lavoro per la piccola e media impresa, ma anche per la grande. Ma non è tanto la dimensione che fa la differenza ma il fatto di essere nel club e volerci entrare”.

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Il mondo di AIPAS

Rosario Pavone, Segretario AIPAS e SME4SPACE e Silvia Ciccarelli, Responsabile Ufficio Internazionalizzazione imprese ASI, moderati da Jacopo Celentano, Project Manager AIPAS, parlano del mondo AIPAS.

“SIME4SPACE – spiega Rosario Pavone – nasce come gruppo informale nel 2007 per raggruppare soggetti, guardando soprattutto all’ESA e poi dopo il trattato di Lisbona, guardando alla Commissione europea che è diventato detentore di due Costellazioni, Copernicus e Galileo, come continente capace di avere accesso allo spazio. L’AIPAS avendo contribuito a fondare SIME4SPACE ha un accesso privilegiato alle informazioni”.

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Silvia Ciccarelli: “L’internazionalizzazione è uno degli ambiti in cui è più vivace l’interazione tra associazioni e Agenzia. L’evoluzione del rapporto tra ASI e AIPAS è stato un processo molto naturale. L’Associazione è nata nelle circostanze viste ed era poco strutturata, ma nata dal basso, dall’esigenza di raccolta degli interessi e del punto di vista di una comunità che stava emergendo. Pian piano c’è stato un processo di strutturazione. L’interfaccia con l’ASI è divenuta sempre più strutturata e le interazione sono state sempre più frequenti. Sono gli anni in cui è nata la convenzione tra ASI e le tre Associazioni (AIAD, AIPAS, ASAS) che decisero di muoversi in modo coordinato. La convenzione si è più evoluta e diventato tavolo permanente industria. In queste continue interazioni con l’Agenzia stavamo curando il bando PMI e si aprirono delle associazioni perché anche l’Agenzia cominciò a strutturarsi meglio. Si aprì questa opportunità che è stata una evoluzione naturale. Lavorando nell’ufficio PMI è stato possibile seguire l’evoluzione dei bandi PMI che hanno aperto un filone importantissimo”.

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“La collaborazione con ICE è un altro punto fondamentale – prosegue Ciccarelli -. Stiamo costruendo delle opportunità a sostegno dell’industria. Per favorire le relazioni internazionali delle imprese. IAC è l’appuntamento principale del 2024 (in programma dal 14 al 18 ottobre), ospitato a Milano. Siamo attivamente impegnati affinché sia una edizione da record: stiamo facendo promozione con tutti i partner internazionali affinché ci sia una massima partecipazione. Vogliamo che sia inclusiva. Vorremmo buone rappresentanze dei paesi emergenti”.

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IAC 2024: 14-18 ottobre Milano

APIAS e l’economia dello spazio

Antonio Bartoloni, Direttore Generale della DG per la riconversione industriale e grandi filiere produttive, Ministero delle Imprese e Made in Italy, Gianluca Dettori, Chairman e Partner Primo Ventures SRG, Stefano Greco, Competence Center Innovazione, Venture Capital, moderati da Luca Rossettini, Past President AIPAS, CEO D-Orbit.

“Il mercato una volta poteva essere geograficamente localizzato – domanda Luca Rossettini -, ora siamo in un mercato globale. Siamo di fronte ad ingenti investimenti di Stati Uniti e Cina e tante nuove realtà, le startup e recentemente ci troviamo di fronte ad un collasso dei mercati finanziari. Come si possono mettere insieme questi mondi in tempi rapidi, farli lavorare insieme e i vantaggi per le nostre industri?”.

Stefano Greco: “Il Governo può essere investitore e servire da ecosistema di sbocco nel mercato dei servizi. E questo non vale solo per lo spazio”.

Antonio Bartoloni: “Nella riflessione che è stata fatta, AIPAS è stata sempre presente come soggetto di interlocuzione, dibattito e stimolo rispetto alla creazione di politiche sempre più efficaci. Ciò che va stimolato è l’orientamento della domanda pubblica verso i servizi più che verso le infrastrutture. Intorno a questi elementi si deve costruire una nuova modalità di intervento pubblico”.

Dettori: “L’Italia un luogo in cui fare impresa spaziale”

Gianluca Dettori: “Allargando lo spettro, noto questo, io sono appena entrato. Io credo che una cosa che abbiamo e che potrebbe essere dirompente è che come Italia diamo l’idea di poter mettere a disposizione una intera filiera. Cosa che non è comune. Ci scrivono da tutto il mondo. Questo potrebbe essere uno dei settori in cui importiamo talento tecnologico, se riusciamo a presentarci come filiera integrata. Nel nostro piccolo stiamo vedendo che tante sinergie si sono create tra diverse società. Questo contesto è una rarità e ci pone di fronte ad una opportunità. È uno di questi settori in cui si potrebbe pensare ad una reindustrializzazione dell’Italia. L’Italia può diventare un posto ospitale per fare impresa spaziale. Credo che fare questo lavoro di collaborazione è capire che ogni pezzo della filiera aiuta ad allargare il mercato”.

Denaro privato e pubblico

Stefano Greco: “Ci sono due cose che un investitore va a guardare: tecnologia e modello di business. La tecnologia: questo è un ecosistema promettente, sul quale il Governo mette una serie di iniziative per rafforzare la filiera. Il modello di business è quello che in qualche modo è da sviluppare o attenzionare maggiormente. Dalla conoscenza che ho del mondo space, porto una view trasversale. C’è un lavoro da fare su quelli che sono i flussi di cassa: bisogna passare da progetti spot a una progettualità di lungo periodo. Ecco colgo una sfida per gli operatori di settore. Per il modello di business è arrivato il momento di fare un salto di qualità”.

Gianluca Dettori : “Siamo in una fase di transizione e vorrei che un giorno non si parlasse più di new space economy, ma solo di economia, senza distinzione. Credo sia fondamentale la partnership tra pubblico e privato. Per far funzionare la partnership ognuno deve avere la consapevolezza del proprio ruolo nel mercato e riuscire a fare questo lavoro in sinergia. Gli americani sono maestri in questo. L’innovazione negli Usa è finanziata in primis dallo Stato. Spero nascano altri fondi di venture capital. Facciamo fatica a trovare qualche investitore per farci fare il salto”.

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Aipas: il Capitale Umano e competenze per lo Spazio

Elena Toson, membro Collegio dei Probiviri AIPAS, COO T4i modera l’incontro con José D’Alessandro, Head of Business, Amsterdam Hub Luiss Business School, Federica Fistarollo, Consigliere AIPAS, Managing Director Stellar Project dedicato al capitale umano.

Elena Toson: “Abbiamo parlato di capitale monetario ora parliamo di persone. L’innovazione senza le persone non si fa. L’economia spaziale senza le persone non si fa. Importanza delle persone, delle competenze, della fidelizzazione, della crescita personale e professionale delle persone nelle università e nelle imprese”.

Federica Fistarollo: “Abbiamo una visione privilegiata perché vediamo sia l’ambiente accademico che quello industriale. In quello accademico c’è una crescita importante soprattutto nell’ambito aerospaziale. I numeri dicono questo. A Padova sono raddoppiate le iscrizioni all’Università in aerospazio e nelle competenze scientifiche. Lo spazio è un ambiente e come tale va affrontato in diversi ambiti. È importante anche far capire che lo spazio è una opportunità soprattutto per i ragazzi che meno sognavano di avere qualcosa di loro nello spazio. Oggi è una opportunità concreta che andiamo a diffondere e sollecitare. Siamo stati al Galileo Festival a Padova che serve a stimolarli ad avvicinarsi al mondo industriale. Abbiamo contatti con ambasciate all’estero per far capire ai ragazzi che studiano all’estero che anche in Italia si fa spazio. Il tema delle competenze e delle risorse umane è uno dei punti fondamentali del mandato di AIPAS. Lo spazio non è solo il regno dei tecnici. Le industrie hanno bisogno anche di competenze del settore, ma non tecniche. I neolaureati sono formati da un punto di vista tecnico, ma c’è necessità di competenze trasversali, di imprenditoria. AIPAS supporta questa tipologia di Master e supporta la LUISS”.

L’importanza della comunicazione

E a proposito delle sfide nella creazione di un Master dedicato a questo settore parla Josè d’Alessandro: “Si tratta di una sfida complessa e noi la stiamo affrontando con umiltà. Mettere a disposizione di una industria che sta raccogliendo talenti e dargli quegli strumenti trasversali, quelli che una volta si definivano soft skills nella capacità di gestione delle persone, nella capacità di presentare un concetto… Essere un grande comunicatore serve soprattutto quando bisogna raccogliere capitali. E questa è una delle aree su cui fare valore aggiunto”.

Quanto è utile per l’industria fare formazione sin dai primi anni universitari?

“Tantissime università di ingegneria stanno introducendo Business Model – spiega Josè d’Alessandro -, perché l’apprendimento dell’età adulta è legato al bisogno di risolvere i problemi concreti. Puoi sapere come funziona, ma quando stai lavorando sulla tua startup cambia tutto. Poi ci sono risorse che stanno lì da dieci anni che non sanno queste cose. Quindi bisogna cominciare molto presto, la Luiss ha un master full time in italiano per neolaureati per chi vuole lavorare nello spazio. Ne abbiamo lanciati due”.

Nel futuro? “Economia non più economia dello spazio”

E per il futuro, per Federica Fistarollo “l’economia non sarà l’economia dello spazio, ma economia. Ci sarà un unico modo di affrontare il modo di fare economia. Ci sarà una sempre più intensa visione d’insieme. Le sfide saranno quelle di generare un valore e delle opportunità, risolvendo problemi. Credo che tra 25 anni si parlerà di economia. Per quanto riguarda AIPAS credo che questo del capitale umano sia un tema che ci coinvolge un po’ tutti, per questo incremento di attenzione verso lo spazio, siamo cresciuti come imprese e come numero e c’è una scarsità di capitale umano. Viviamo tutti ogni giorno questa problematica. Come associazione credo sia importante passare il messaggio che lo spazio sia una opportunità concreta. Se vengono delle idee, ben vengano contributi per aiutare questa consapevolezza”.

“Fare previsioni rispetto al futuro è sempre difficile – conclude D’Alessandro -. La cosa fondamentale è che ciò che vedo è la grande consapevolezza: il 52% delle aziende riconosce di avere gap in termini di skills e competenze. Il 97% di queste aziende riconosce che questo può avere un grosso impatto sulla possibilità di fare business. La vera sfida sarà nelle competenze trasversali. Da quelle della comunicazione, gestione di team multinazionali, etinici e culturali… da questo deriva la capacità di mettere a sistema il portato gigantesco che lo spazio può portare in termini di innovazione”.

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L’AIPAS e il futuro

Nell’ultimo panel del pomeriggio sono intervenuti la Presidente Marina Scatena, Augusto Cramarossa, Responsabile Unità Coordinamento Area Strategica, ASI, Mauro Piermaria, Dirigente Programmi e Strategie dell’Ufficio per le Politiche Spaziali e Aerospaziali, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Marco Recchioni, Fondatore e Presidente ReMedia.

Scatena, Presidente AIPAS: “Non è un evento autocelebrativo”

Ad aprire l’ultimo panel la presidente che ci ha tenuto a sottolineare che quello del pomeriggio non è stato un momento autocelebrativo: “Oggi non siamo qui a celebrare la nostra storia, ma questa è stata una scusa per guardare al futuro. Questo è un punto di partenza. Con grande lucidità dobbiamo guardare al futuro. In questa ottica del ricavare da questo incontr qualche informazione utile per le aziende che sono associate, per orientare e intuire il percorso futuro da seguire. A questo proposito l’Asi ha previsto un Tavolo Permanente Imprese: con un incontro trimestrale con le varie associazioni al fine di confrontarsi su varie esigenze e indirizzi che possono arrivare dal tessuto industriale: ci puoi dare Cramarossa qualche indicazione per come le associazioni possono porsi in maniera utile e concreta, più determinata e incisiva per portare a casa delle proprie associate informazioni che orientino gli investimenti in una certa prospettiva?”.

Augusto Cramarossa: “A livello di associazioni si può fare di più”

“Prima cosa riconosco la fatica fatta per creare l’AIPAS, per riuscire ad avere un ruolo importante nell’allora scenario spaziale. Un tipo di fatica che condividiamo. l’Italia è un grande Paese. Anche noi facciamo la nostra bella fatica per portare, in ambito europeo, la comunità spaziale italiane. Abbiamo sia in Esa che in Europa le nostre difficoltà nell’imporre le esigenze industriali. Per quanto riguarda il Tavolo è un tavolo unico, non abbiamo tavoli analoghi con enti di ricerca e università. È un lavoro molto difficile quello di cercare di condividere le informazioni e essere incisivi. Colgo bene con molto piacere la domanda. Cosa si può fare di più? Secondo me si può fare a livello di associazioni molto di più. Chi fa meglio di noi sono i francesi, hanno un ruolo molto importante a livello europeo, quindi il modello che ho io è quello. Qui ci sono gli associati e ci tengo a dire che le associazioni hanno già un ruolo importante per noi, se l’associazione diventa più attiva per noi è ancora meglio. L’ASI ha un suo ruolo, deve fare informazione, deve diffondere, l’associazione può avere un ruolo più propositivo. Su certi dossier, per esempio. Pensate a fornirci il vostro punto di vista su tematiche che sono in discussione a livello europeo e mondiale. Conoscete i dossier in discussione, quindi ci farebbe piacere ricevere il vostro punto di vista. Quindi mi auguro che possiate avere un ruolo ancora più strutturato e propositivo nei nostri confronti. Per noi è fondamentale conoscere le esigenze delle PMI e delle startup”.

Piermaria: “I programmi del Governo per i prossimi anni”

“AIPAS si è sempre interfacciata. Questo ruolo lo ricopro da poco più di un anno e speso vi abbiamo chiesto contributi e ci siamo interfacciati. Vi abbiamo invitato, come tanti che vedo qui, abbiamo cercato di aprire non solo agli attori dello spazio, abbiamo cercato di invitare grandi e piccole imprese, la finanza e per la prima volta tre startup. Oggi lo spazio non è più solo lo spazio. Ci sono nuovi indirizzi di governo, intendo proprio come il Paese intende approcciare il futuro. Non parlo di strategie, perché poi c’è un tema di strategie declinate dall’agenzia. Gli indirizzi definiscono come andiamo da un punto A a un punto B. Non è un documento strategico, non dicono su quali progetti investiremo… La spiego così: quando la mattina accendiamo il navigatore per andare in ufficio da A e B è la strategia, ma a monte noi clicchiamo delle opzioni: minor consumo, strada più corta, sostenibilità… quelli sono gli indirizzi. Cioè io dico al navigatore come ci vogliono andare da A a B. Per andare sulla Luna ci posso andare da solo, a minor costo, in minor tempo, con i francesi, con gli americani… questi aspetti indicano una strada su come ci muoverà. Il tema della sostenibilità sarà uno dei paradigmi del futuro. Noi siamo dei forti promotori di questo. Il tema della sostenibilità sarà un tema di business, perché bisognerà capire come smettere di sporcare le orbite, per esempio.

Cosa faremo: intanto per le risorse pubbliche abbiamo fatto delle scelte e ci sono più di 7 miliardi che l’Italia ha messo nel quadriennio per l’osservazione della terra, lanciatori, economia delle orbite, che sono i nostri classici. Dobbiamo guardare anche al nuovo: e lì anche voi dovete aiutarci, a fare sintesi delle vostre aziende. La vostra difficoltà forse è anche mettere insieme le esigenze di tutti. La vostra capacità di fare sintesi tra le varie esigenze è fondamentale. La nuova norma sullo spazio cercherà di dare risposte su questo. C’è il tema delle certificazioni da dare a queste nuove attività dei privati, c’è bisogno di regolare e semplificare, aiutare anche i piccoli che hanno necessità diverse, perché ogni interfaccia con il pubblico è un costo, soprattutto se sei piccolo. In questa normativa sullo spazio c’è l’idea di aiutare l’imprenditoria privata a semplificare, lo dice sempre il ministro Urso”.

Aipas, la Presidente: “Chiediamo che ci sia un coordinamento per non complicare la vita delle imprese”

“Capacità di fare sintesi certamente: una raccomandazione anche per le istituzioni questo scenario è poliedrico e cosa ci raccomandiamo al fine di non smarrire le aziende è che ci sia il coordinamento fra i vari ministeri. Poche settimane fa abbiamo assistito all’incontro con il ministero degli affari esteri. Che ci sia un coordinamento perché altrimenti si complica la vita delle imprese. Non perché le imprese vogliano sottrarsi, ci vuole coraggio oggi a fare impresa in Italia! Ma una grossa raccomandazione che facciamo che ci sia chiarezza comportamentale facilitante!”, conclude la Presidente AIPAS.

AIPAS e il nuovo logo

“Io sono un nuovo associato di AIPAS anche se mi occupo di spazio da tanti anni – spiega Marco Recchioni -. Ci siamo sempre occupati di informazione scientifica. Comunicazione scientifica. Si è accennato al fatto che per farci spazio abbiamo bisogno di comunicare al grande pubblico, alle istituzioni, in Italia, all’estero che l’Italia è forte e lo sarà sempre di più. Io sono onorato perché siamo appena arrivati e abbiamo avuto il compito di aiutare l’associazione a ridisegnare il logo, emblema della nostra società. Abbiamo voluto riportare la modernità del marchio. La A acuta indica la direzione verso il futuro e la crescita, ma ha anche la forma di un satellite, per mostrare che l’associazione è presente su tutta la filiera tecnica del settore. I due cerchi centrali rappresentano la finestra verso la crescita e il futuro. Il celeste richiama il vecchio colore e il blu richiama il colore dello spazio e anche del mare. I caratteri più moderni in modo da essere comunicati in tutti i formati digitali”.

Giornalista, Capo Redattrice di Economia dello Spazio Magazine,Economia del Mare Magazine,Space&Blue, Vivere Naturale Magazine.