Space&Blue, Comparini: “L’80% del primo assetto spaziale cis-lunare lo stiamo costruendo in Italia”

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SPACE&BLUE, COMPARINI THALES ALENIA SPACE ITALIA: “SONO TRE LE AREE IN CUI LE SINERGIE POSSONO MOSTRARE GRANDE POTENZIALITÀ: AMBITO TECNOLOGICO, SOSTENIBILITÀ, SETTORE STRATEGICO”

Al primo Forum Space&Blue, Economia dello Spazio e Economia del Mare interconnessioni Made in Italy, è intervenuto Massimo Comparini, CEO Thales Alenia Space Italia.

“Parto dalle suggestioni del sopra e sotto e identifico tre aree dove queste sinergie possono mostrare una grande potenzialità dal punto di vista dello sviluppo comune delle due economie: l‘ambito tecnologico, sostenibilità dello spazio per il mare e complessivamente per i due ambiti, terzo quello strategico, quello della sicurezza” – ha dichiarato Massimo Comparini

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AMBITO TECONOLOGICO

“In questi decenni lo spazio italiano è andato molto avanti. Perché dico questo, perché se oggi noi rappresentiamo una leadership nel campo dell’osservazione della terra nei programmi europei e nazionali, come ha spiegato bene Valente, se noi in certi ambiti, come quello di far vivere e operare l’uomo nello spazio, siamo con equilibrio e oggettività dopo gli Stati Uniti siamo il Paese più importante è perché in questi decenni programmazioni e investimenti, che potevano certamente essere di più, ci hanno consentito di avere una frontiera tecnologica in grado di poterla riversare sfruttando al meglio queste sinergie.

Oggi parliamo molto di Space economy, di commercializzazione, va benissimo, ma ricordiamo che gradi missioni scientifiche e spaziali hanno consentito di sviluppare frontiere tecnologiche che oggi ci consentono di far questo e quindi la prima sinergia. Parliamo di ambienti ostili, complessi, nei quali vedere e sentire è difficile, ma sono anche ambienti giusti in cui andare oltre dal punto di vista tecnologico. E’ vero che non possiamo avere telescopi che vedono sotto, ma abbiamo sensori che ricostruiscono artificialmente l’ambiente. E qui cito il fatto che 30 anni fa l’Osservazione della Terra con il radar, ci consente di estrarre una quantità di informazioni incredibile”.

SOSTENIBILITA’

“E’ un fatto. Oggi grazie ai satelliti che abbiamo costruito e stiamo costruendo con il programma Copernicus e la Costellazione Iride, probabilmente siamo il Paese in grado di mettere di più insieme, dalla costruzione degli assetti all’estrazione dell’informazione, l’informazione importante per la sostenibilità del mare e quindi il Pianeta stesso e capire i rimedi. Per esempio un programma molto importante della nuova fase di Copernicus, CIRM, consentirà di avere uno spettro di misurazioni sulla temperatura superficiale degli oceani, sul livello di salinità, sulla concentrazione dei ghiacci, su tutto uno spettro di valori che ci consentono di capire quale è la salubrità dell’ambiente e del Pianeta. Ecco questo afferisce alla dimensione superficiale. Poi c’è un elemento di sostenibilità nello sfruttamento delle risorse, che siano spaziali, di un’asteroide o di Luna, o dei fondali. E qui c’è uno spettro di sinergie sulle quali lavorare dall’utilizzo delle risorse in situ, da quanto questo sia elemento di sostenibilità esso stesso per la Terra e di tutta la tecnologia che ci consentirà di estrarre risorse, quindi robotica, in modo corretto e sostenibile. Quindi Intelligenza artificiale e Modelli digitali. Con il Digital Twin potremo modellizzare il Pianeta e parte del Pianeta dai dati satellitari. Grazie all’aiuto di sensori sottomarini, potremo lavorare a un Digital Twin marino. Lancio una suggestione: mettiamo in sinergia quello che è il Digital Twin Earth, che si riferisce a Terre emerse e a parti superficiali, per costruire un modello marino”.

SICUREZZA E STRATEGIA

“È evidente la rilevanza in questo ambito, come è evidente come possiamo sfruttare anche qui tutte quelle tecnologie e capacità sistemica di avere una conoscenza dell’ambiente spaziale per replicare questo in ambito subacqueo. Stazione subacquea: oggi spazio significa orbita bassa terrestre, 400 chilometri, significa assetti geostazionari 36.000 km, significa Luna. Significa il fatto che in questo momento il primo assetto spaziale cis-lunare che consentirà di esplorare e accedere con frequenza ad un ambiente strategico, l’80% del primo assetto spaziale cis-lunare lo stiamo costruendo in Italia. Quindi non so, dalla sinergia degli ambienti pressurizzati, dei vetri, costruire un vetro sulla Stazione Spaziali è una delle sfide tecnologiche più importanti.

Quindi dalla sinergia dei cluster, delle filiere e dei territori e delle industrie dei due settori può nascere un elemento di valorizzazione che dallo spazio possa portare anche questa spinta all’ambiente subacqueo, a portare l’Italia ad essere un Paese di frontiera tecnologica sistemica e industriale”.

angela iantosca

Giornalista, Capo Redattrice di Economia dello Spazio Magazine,Economia del Mare Magazine,Space&Blue, Vivere Naturale Magazine.