All’IAC di Sydney leader, agenzie e imprese globali discutono di sostenibilità, cooperazione e futuro dell’economia dello spazio
Sydney si prepara ad accogliere, da oggi al 3 ottobre 2025, l’appuntamento più atteso della comunità spaziale internazionale: l’International Astronautical Congress (IAC). L’evento, organizzato dalla International Astronautical Federation (IAF) e ospitato dalla Space Industry Association of Australia (SIAA) con il supporto della Australian Space Agency e del governo del New South Wales, porterà al Convention Centre di Sydney migliaia di rappresentanti di agenzie, imprese, università e istituzioni da tutto il mondo.
Il tema scelto per questa edizione, “Sustainable Space: Resilient Earth”, riassume bene lo spirito dei tempi. Lo spazio non è più soltanto esplorazione o avventura scientifica, ma è ormai parte integrante delle infrastrutture che sostengono la vita sulla Terra. Dalla gestione delle risorse naturali al monitoraggio dei cambiamenti climatici, dalle telecomunicazioni globali alla resilienza delle economie moderne, la connessione tra orbita e pianeta diventa ogni anno più evidente.
Chi ha seguito la storia dell’IAC sa bene che questo congresso è molto più di una conferenza tecnica. Negli anni ha saputo trasformarsi: da forum per accademici e scienziati a piattaforma globale in cui si incontrano decisori politici, industrie e comunità scientifiche. L’edizione di Sydney segna un nuovo passo in questa direzione. Le priorità sono chiare: rendere le attività spaziali sostenibili nel lungo periodo, sviluppare applicazioni concrete a beneficio della Terra e, al tempo stesso, esplorare le prospettive di vita e lavoro oltre il nostro pianeta. Non è un caso che i tre filoni dichiarati siano proprio: sustainable space activities, space-based applications for Earth e sustaining life off Earth.
Il programma è ricco e articolato, ma alcuni momenti sono già certi e attesi. La cerimonia di apertura vedrà la partecipazione di personalità di primo piano, tra cui il Direttore Generale dell’ESA, Josef Aschbacher, che porterà la voce dell’Europa spaziale. Il 30 settembre si terrà una sessione particolare che incuriosisce da anni: quella dedicata al “Space Elevator”, organizzata dall’International Space Elevator Consortium (ISEC).
Un tema che rimane visionario, ma che continua a stimolare ricerca e dibattito. Il 3 ottobre, infine, Sydney vivrà il Public Day, ribattezzato “Space Day”: un’intera giornata a ingresso libero, con attività educative, dimostrazioni e iniziative rivolte a famiglie, studenti e cittadini. Un segno di apertura e di dialogo fra comunità scientifica e pubblico, che conferma la vocazione dell’IAC a essere non solo congresso, ma anche evento culturale.
L’ESA ha già confermato la sua presenza con uno stand dedicato e con un’agenda di incontri e attività. L’obiettivo è chiaro: valorizzare la cooperazione internazionale e affermare il ruolo dell’Europa come partner globale nello spazio. Per un continente che punta a rafforzare la propria autonomia e a contribuire alla definizione delle regole del settore, Sydney sarà una tappa importante.
La scelta di Sydney non è casuale. L’Australia sta vivendo una fase di forte crescita nel settore spaziale, sostenuta da investimenti pubblici e da un ecosistema imprenditoriale dinamico. Portare l’IAC nell’Asia-Pacifico significa dare centralità a una regione che sta assumendo un peso crescente nella geopolitica e nell’economia dello spazio. Allo stesso tempo, Sydney offre la cornice ideale per un congresso che vuole essere globale e inclusivo, capace di unire le voci delle grandi potenze spaziali con quelle dei nuovi attori emergenti.
L’IAC 2025 sarà quindi molto più di un appuntamento per addetti ai lavori. Sarà un momento di riflessione collettiva sul futuro dello spazio e del suo rapporto con la Terra. Parlare di “spazio sostenibile” e di “Terra resiliente” significa riconoscere che le due dimensioni non possono più essere separate: ciò che accade in orbita influenza la nostra vita quotidiana, e le sfide del pianeta richiedono soluzioni che lo spazio può offrire. In questo senso, Sydney diventa simbolo di una nuova fase: quella in cui l’economia dello spazio non è un settore a sé stante, ma un tassello essenziale dello sviluppo globale.
Redazione Economia dello Spazio Magazine