Tra colonie permanenti, miniere lunari, laboratori di ricerca e hub interplanetari, ecco come la Luna potrebbe diventare il nuovo cuore pulsante dell’economia dello spazio
Se oggi la Luna è ancora un obiettivo simbolico e strategico, nel 2125 potrebbe essere diventata un ambiente integrato nella vita terrestre, con implicazioni economiche, politiche e culturali di portata storica.
Entro il prossimo secolo, è plausibile immaginare una o più basi lunari permanenti, abitate stabilmente da esseri umani. Gli habitat saranno probabilmente costruiti con tecnologie derivate dalla stampa 3D usando regolite locale, e protetti dalle radiazioni grazie a cupole di materiali avanzati o insediamenti sotterranei.
Le colonie ospiteranno centinaia, forse migliaia di persone, tra scienziati, ingegneri, tecnici e civili.
Le agenzie spaziali come NASA, ESA, CNSA e Roscosmos, così come nuove potenze spaziali e attori privati globali, saranno coinvolti nella governance e nella gestione di questi avamposti. La Luna del futuro sarà un esperimento di coabitazione internazionale e intersettoriale, un laboratorio per testare forme di cooperazione e gestione condivisa in ambienti estremi.
Il cuore dell’economia lunare sarà l’estrazione di risorse. In particolare, l’interesse si concentrerà su:
- Regolite per la costruzione e il supporto vitale
- Acqua sotto forma di ghiaccio nei crateri perenni in ombra, che potrà essere convertita in ossigeno e idrogeno (per carburante)
- Elio-3, un isotopo potenzialmente rivoluzionario per la fusione nucleare
- Metalli rari e terre rare per l’industria elettronica e tecnologica
Il mining lunare sarà automatizzato e affidato a robot, rover intelligenti e droni, con interfacce in realtà aumentata e sistemi di controllo remoto assistito da intelligenza artificiale.
Le prime miniere extraterrestri potrebbero essere operative già entro il 2050-2060, aprendo la strada a una nuova corsa alla frontiera economica dello spazio.
Nel 2025, l’Italia è già protagonista di missioni lunari grazie al contributo a Artemis, alla partecipazione in LunaNet, e al lavoro di aziende come Thales Alenia Space Italia, Argotec, Leonardo e molte PMI innovative. Entro il 2125, l’Italia potrebbe ritagliarsi un ruolo da fornitore strategico di moduli abitativi, tecnologie di supporto alla vita, e sistemi robotici per l’esplorazione e la logistica lunare.
La Luna potrebbe diventare anche il banco di prova per nuovi modelli sociali e politici. La governance delle colonie lunari sarà una questione delicata.
- Si applicheranno i trattati terrestri?
- Ci saranno nuove costituzioni lunari?
- Quali diritti avranno i “lunari”?
È probabile che emergeranno forme ibride di regolazione, in cui norme internazionali, consorzi privati e nuove istituzioni locali convivranno.
La dimensione culturale sarà altrettanto importante: nasceranno scuole, teatri, spazi spirituali e artistici. La vita lunare genererà una cultura propria, fatta di miti, simboli e narrazioni nuove. Non è escluso che, nel tempo, possano emergere anche rivendicazioni di autonomia politica, come accaduto storicamente in molte colonie terrestri.
Potremo immaginare :
- 2030-2040: sviluppo infrastrutture Artemis, primi avamposti temporanei
- 2040-2050: prime missioni commerciali con permanenze prolungate
- 2050-2060: estrazione e utilizzo in-situ delle risorse lunari
- 2075: prime colonie con presenza umana continuativa
- 2100: nascita di una “città lunare” e di una cultura autonoma
- 2125: la Luna è parte integrante della vita economica e politica umana
La Luna sarà anche una piattaforma logistica per missioni verso Marte e oltre. Grazie alla sua gravità ridotta (un sesto rispetto alla Terra), sarà più economico lanciare missioni interplanetarie da lì. I depositi lunari di propellente, prodotti dal ghiaccio lunare, saranno cruciali per abilitare voli a lungo raggio.
Inoltre, potrebbero svilupparsi stazioni orbitali cislunari, cantieri per costruzioni spaziali e piattaforme di rifornimento. La Luna sarà insomma un ponte stabile tra la Terra e il sistema solare.
Tra le iniziative più visionarie in chiave lunare c’è quella di Blue Origin, che punta a costruire una vera e propria infrastruttura lunare permanente, a partire dal lander “Blue Moon” e da un ecosistema di trasporto, habitat e supporto. Jeff Bezos parla di “miliardi di persone che vivranno nello spazio”, e la Luna sarà il primo passo verso questa espansione.
La Luna non sarà solo business , sarà anche centro di ricerca avanzata in astrobiologia, fisica, medicina e geologia. Sarà un luogo privilegiato per osservatori astronomici, grazie all’assenza di atmosfera e inquinamento luminoso. E sarà anche luogo di ispirazione spirituale e filosofica, per chi vorrà trovare nella distanza dalla Terra una nuova forma di consapevolezza umana.
La Luna, tra cento anni, potrebbe non essere più solo un satellite naturale, ma una seconda casa per l’umanità, con le sue regole, la sua economia, la sua cultura. Una nuova frontiera che non ci allontanerà dalla Terra, ma che ci aiuterà a comprendere meglio chi siamo, e dove vogliamo andare come civiltà.
Giornalista, specializzata in Economia dello Spazio, in Economia del Mare e in Mindfulness - istruttrice MBSR e facilitatrice LEGO® SERIOUS PLAY® .Dal 2004 si occupa di Aerospazio e dal 2011 di Economia del Mare. Dirige Economia dello Spazio Magazine, Economia del Mare Magazine e Space& Blue Magazine, oltre a seguire le relazioni istituzionali ed esterne in questi settori per importanti stakeholder. Ideatrice del Progetto "Space&Blue Made in Italy" con il suo Forum Space&Blue e del Progetto "Blue Forum Italia network".