Il Presidente Mattarella per i 100 anni dell’Università di Firenze: “Che lo Spazio rimanga un ambito collaborativo di conoscenza scientifica, di fronte a tentativi di farne uno Spazio di interventi commerciali e di competizione militare”

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E’ stato inaugurato giovedì 8 febbraio l’Anno Accademico dell’Università di Firenze nel centenario della sua nascita.

Alla mattinata, tra le istituzioni presenti, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha rivolto un discorso appassionato alle studentesse e agli studenti, ai docenti, ai Rettori, alla Magnifica Rettrice e al personale tutto, prendendo spunto dagli interventi di chi lo aveva preceduto per tessere una riflessione sull’importanza dello studio e dello Spazio per il futuro dell’umanità e dell’importanza dell’Ateneo nato nel 1924, come ha ricordato il Sindaco di Firenze, Dario Nardella.

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Il Sindaco di Firenze Dario Nardella

Inaugurazione Anno Accademico: le parole del Sindaco Nardella

“Questa università esisteva già da anni, nel 1924 quando un decreto ne sancì la denominazione di Università degli Studi ed ereditava un passato di secoli fino al riconoscimento come Università degli studi agli albori dell’Unità d’Italia per ottenere la denominazione nel 1924. Ciò significa la grande importanza della diffusione del sapere negli anni e la formazione delle intelligenze che sono sempre state intrecciate indissolubilmente all’esercizio del potere e a progetti di governo e territorio”.

Parole alle quali ha fatto eco la Magnifica Rettrice dell’Ateneo Alessandra Petrucci: “L’Università degli studi di Firenze celebra l’inizio del centesimo anno della sua fondazione e questa occasione è spunto per una riflessione che possa penetrare nella complessità del presente e indirizzarci verso il futuro. 100 anni”.

Sergio Mattarella: “La ricerca scientifica nello Spazio rimanga al servizio dell’umanità”

A concludere la mattinata le parole del Presidente Sergio Mattarella.

“Ringraziando la Magnifica Rettrice per l’invito ad essere presente in una occasione così importante. Desidero rivolgere qualche brevissima parola di saluto a tuti i presenti.

Al Ministro Anna Maria Bernini che ringrazio, al Presidente della Regione, al Sindaco, alle autorità, alla Rettrice e ai Rettori di altri Atenei che condividono con questo Ateneo questo centenario di così grande rilievo. Un saluto ai docenti, al personale tecnico, amministrativo, bibliotecario, agli studenti e alle studentesse”, ha dichiarato.

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Mattarella con al fianco il Ministro Bernini

“La Magnifica Rettrice – ha continuato Mattarella – ci ha illustrato innanzitutto l’importanza di questa ricorrenza. Sappiamo bene che si tratta dell’ultimo, il più recente tratto della storia accademica di Firenze che nasce, come ci hanno rammentato il Sindaco, il Presidente della Regione e la Rettrice, oltre 800 anni fa con lo Studium e si è sviluppata nei secoli in fasi diverse, in forme diverse, ma sempre con una presenza accademica di alto significato. D’altronde corrispondente alla grande ricchezza culturale di Firenze.

La Rettrice ci ha dato conto dello stato dell’attività, della vita dell’Ateneo, della condizione di eccellenza nella quale si svolge questa attività e questa vita, dello sviluppo costante dell’Ateneo. La ringrazio anche per alcune considerazioni, ricordando alcune figure, i docenti illustri di questo Ateneo che ne annovera un grande numero. Ricordare, come ha fatto pocanzi, Piero Calamandrei e Giorgio La Pira mi ha fatto pensare, da un lato, tra le tante doti del primo, al grande rigore costituzionale di Calamandrei e per il secondo, tra le doti, alla visione non illusoria, ma coraggiosa e profetica del mondo e delle sue prospettive.

In questo quadro si sono inserite le parole che la Rettrice ha consegnato al corpo docenti e agli studenti. Se non ricordo male l’inclusione, l’incremento e l’impegno inteso come adempimento del dovere.

Anche quest’anno le parole sono un felice richiamo alla sostanza della vita accademica che ha trovato riscontro pienamente nelle parole del rappresentante degli studenti e delle studentesse, Carlo Spadoni, che ci ha illustrato il modo in cui gli studenti avvertono l’importanza, la buona condizione e ciò che l’Ateneo deve fornire.

Quell’aver ricordato, sottolineato l’importanza dell’insegnamento inteso come elemento di una comunità di studio, insegnamento, ricerca, ha colto il punto centrale della vita delle nostre università: questa comunità che si è articolata nel corso del tempo intorno a questo principio è quella che consente di lanciare nel protagonismo della vita i nostri giovani.

Lo ringrazio per aver posto alla fine del suo intervento l’accento sulla centralità della persona umana. Che è stato ripreso anche dal rappresentante del personale, il dottor Oriolo, quando ha parlato dell’articolo 34 della Costituzione, del diritto allo studio e delle prospettive di redazione di lavoro di ingresso nella società come protagonisti dei giovani”.

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Mattarella: “Grazie alla dottoressa Cheli per aver illustrato come chi si occupa di Spazio si dedichi a consegnare all’umanità la conoscenza della Terra”

“Vorrei ringraziare – ha proseguito il Presidente Mattarella – la dottoressa Simonetta Cheli, direttrice dei Programmi di osservazione della Terra di Esa e capo di Esa/Esrin.

Averci illustrato come chi si occupa dello Spazio, la nostra Agenzia, ma anche i tanti protagonisti dello Spazio, si dedicano a consegnare all’umanità non solo in questo caso, come è stato illustrato, la cura del clima, dell’ambiente, dell’acqua, dei tanti elementi decisivi, ma nel piano generale, della conoscenza della Terra, conoscenza di cui disponiamo ancora in maniera insufficiente ed ridotta.

Anche perché viene dissipato abitualmente gran parte del tempo, delle energie delle risorse nel competere, nel contrastarsi quando nel combattersi e nel cercare di distruggersi, quando vi sono per l’umanità di fronte sfide e traguardi necessariamente comuni.

Ma è importante la relazione che ci ha fatto la dottoressa Cheli perché ha sottolineato come nello Spazio si svolga una attività culturale, di ricerca scientifica di consegna all’umanità, di strumenti sempre maggiori di conoscenza.

E se c’è un messaggio importante in questo momento è far sì che lo Spazio rimanga un ambito collaborativo di conoscenza scientifica, di fronte a tentativi di farne uno Spazio di interventi commerciali o di speculazioni commerciali se non addirittura, come qualche cenno fa temere, di competizione militare.

Anche in questo l’Ateneo di Firenze è in linea con la sua tradizione culturale con la quale lancia un messaggio con questa scelta di far parlare dello Spazio, della ricerca scientifica nello Spazio, che rimanga tale al servizio dell’umanità, conservando un futuro che nello Spazio ha una visione collaborativa. È questo in fondo il messaggio che viene dai nostri Atenei nel dialogo tra docenti e studenti. È con queste parole che rivolgo gli auguri per l’Anno accademico ai docenti, alle studentesse, agli studenti con grande incoraggiamento per quanto si fa in questo Ateneo”, ha concluso Mattarella.

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Giornalista, Capo Redattrice di Economia dello Spazio Magazine,Economia del Mare Magazine,Space&Blue, Vivere Naturale Magazine.