Spazio e Terra: il futuro della geopolitica è orbitale

Spazio
Geopolitica dello spazio. Nella foto: Emilio Cozzi, Luca De Biase [ Simone Esposito – Archivio Ufficio Stampa PAT]

Che cos’è lo spazio? È così importante oggi? Quali sono gli attori principali e quali le visioni in competizione? Ne ha parlato Emilio Cozzi, giornalista esperto del tema, divulgatore scientifico e autore del volume “Geopolitica dello spazio” nell’omonimo incontro condotto dal giornalista Luca De Biase all’ombra delle mura di Piazza Fiera nell’ambito della terza giornata del Festival dell’Economia di Trento

Storia, attualità e prospettive di un tema che appassiona perché è molto più vicino alla vita di ognuno di noi di quanto si possa pensare. “Lo spazio non è solo un argomento di moda  – spiega Cozzi – ma assumerà una dimensione sempre più quotidiana. È una sorta di nuovo continente, un dominio operativo dove cose molto importanti stanno già succedendo, dove vengono testate tecnologie di avanguardia che influenzano la vita sulla Terra, dal gps che gestisce i singoli spostamenti ai traffici aerei e marittimi”.

Non solo. Osservare la Terra dallo spazio consente di avere una visione privilegiata e di agire di conseguenza. Basti pensare agli interventi della protezione civile, alla creazione di agricolture intelligenti o alla individuazione dei nemici e al blocco delle loro operazioni.

“Lo spazio soddisfa esigenze civili e militari – prosegue – e chi controlla lo spazio controlla anche la Terra”. A tale proposito torna, nel corso dell’incontro, più volte il nome di Elon Musk e il potere che deriva dalla sua esclusiva tecnologia spaziale a banda larga, alta velocità e bassa latenza, in grado di influenzare profondamente la politica estera. Come quando tolse Starlink agli ucraini impedendo loro di utilizzare i suoi satelliti per attaccare la flotta russa. “Un intervento di influenza privata in politica estera che per la sua spudoratezza rappresentò un’assoluta novità”.

Grazie a lui l’America ha un ruolo nello spazio che stava perdendo, nonostante sia sempre stato tra i principali attori di questo campo, insieme alla Russia. Oggi la Cina rappresenta la seconda potenza mondiale, anche se fino a vent’anni fa non era così, ma si stanno affacciando anche Paesi del Golfo, l’Africa o l’India. L’Europa fa alcune delle migliori ricerche spaziali, ma è rimasta indietro di quindici anni, è stato detto. L’Italia, che a sorpresa nella storica corsa tra America e Russia manteneva uno strategico terzo posto, oggi è tra i pochissimi Paesi al mondo a vantare una completa filiera spaziale di valore.

ùL’Italia costruisce alcuni tra i migliori satelliti al mondo e moduli pressurizzati, ma purtroppo non ha una potenza spaziale altrettanto forte, anche per ragioni di dimensioni. Importante capire quanto sia strategico continuare a investire in queste tecnologie e non restare indietro. La grande novità del settore sono i privati, che prima non c’erano, e che hanno inciso anche sui costi produttivi. A Musk si affiancano infatti Blue Origin di Jeff Bezos, Virgin Galactic di Richard Branson e Axiom Space.

E gli obiettivi del futuro? Rimane la volontà di tornare sulla Luna come quello di raggiungere Marte, anche se ad oggi è molto utopistico e prevede una serie di impedimenti importanti (dalla durata del viaggio alle difficoltà comunicative, fino ai pericolosissimi raggi cosmici). I motivi dell’esplorazione sono comunque legati alle risorse, come acqua, elio-3, terre rare e energia solare pulita e illimitata da inviare sulla Terra.

Ma nello spazio si costruiscono le infrastrutture militari del futuro, come sistemi d’arma anti satelliti, vengono sviluppate armi laser spaziali e si prevede di custodire i data server, che sarebbero più al sicuro e più proteggibili. Insomma anche se per diverso tempo dallo sbarco sulla Luna sembrava che il progresso nello spazio si fosse fermato, oggi si è ad un punto cruciale: è a 400 chilometri dalla Terra che alcuni ritengono si possa fare business e costruire potere.