Soddisfazione in UniTrento per il via libera ESA alle missioni LISA e EnVision

unitrento rettore

Soddisfazione in UniTrento per i via libera di ESA le missioni LISA e EnVision. Il più importante osservatorio spaziale per le onde gravitazionali e una sonda che studierà i misteri del pianeta Venere.

I due progetti vedono una forte partecipazione italiana con ASI, Università di Trento e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Il Comitato del Programma Scientifico (SPC) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha adottato ieri le missioni LISA e EnVision. Essere adottati significa che la fase di studio è completata e l’ESA si impegna ora ad attuare le missioni.

LISA verrà lanciata a metà degli anni ’30 mentre la partenza verso Venere di EnVision è al momento prevista per il 2031.

UniTrento: le parole del rettore Flavio Deflorian

«Si tratta di due missioni di particolare valore scientifico, cruciali per la conoscenza del nostro universo grazie all’ascolto delle onde gravitazionali e per la comprensione delle caratteristiche e del destino di pianeti simili al nostro, come Venere», ha commentato il rettore di UniTrento Flavio Deflorian.

«In entrambe le missioni, Lisa ed EnVision, l’Università di Trento è protagonista con i suoi principal investigator in primo piano e, più in generale, con un’attività di ricerca che mostra efficacia, autorevolezza e vitalità. Anche grazie a risultati come questo, l’UniTrento e la ricerca trentina si è accreditata come avamposto per la ricerca in ambito spaziale, non solo a livello nazionale».

«Questo risultato scientifico è frutto in entrambi i casi di un lungo percorso di ricerca costellato di successi, anche recenti, come il lancio delle missioni Lisa Pathfinder, apripista della missione Lisa, e Juice per esplorare le lune di Giove, in cui come ateneo giocavamo un ruolo di primo piano nelle cordate internazionali al fianco di Esa, Nasa e Asi. Ma c’è anche un continuo lavoro di scambio e di confronto con le realtà di ricerca del territorio che oggi diventa visibile a tutti e che accogliamo con grande soddisfazione».

LISA ESA MISSIONE

FONTE UNIVERSITA’ DI TRENTO