E’ intervenuto anche il ministro Urso, ieri a Roma, presso la Sala Longhi di Unioncamere, in occasione degli Stati Generali della Portualità Turistica Italiana, organizzati da ASSONAT in collaborazione con Assonautica Italiana, primo momento di confronto nazionale della filiera dei porti turistici.
L’evento, che approfondisce il percorso di definizione di un Piano Strategico della portualità turistica italiana 2025-2027 avviato nel 2023 e che si concluderà entro quest’anno, nasce con l’obiettivo di dare voce e riconoscibilità a un settore strategico per l’economia italiana, l’unico in grado di mettere insieme due tra le principali eccellenze del nostro Made in Italy: il turismo e la nautica.
Nel corso della mattinata, il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha sottolineato l’importanza del mare e la sua centralità per questo Governo e anche per il Ministero che rappresenta. Ribadendo l’attenzione del suo Ministero e non solo allo spazio.
Urso: l’attenzione al settore dell’economia del mare
“Riserbo particolare attenzione al settore dell’economia del mare perché nella mia attività legislativa e parlamentare in cui ero capogruppo del mio partito, Alleanza Nazionale, Commissione trasporti e telecomunicazioni 1994-1996, nel ’95 presentai un disegno di legge per l’istituzione del Ministero del mare.
Disegno ripresentato da me, con il pieno sostegno di Giorgia Meloni nella scorsa legislatura in forme diverse. La Meloni l’ha presentato alla Camera dei Deputati io al Senato e di fatto quel progetto è stato inserito nel programma di Governo e realizzato con la creazione del Ministero del mare e della protezione civile coordinato dal collega e amico Musumeci come elemento di raccordo in palazzo Chigi di tutto quello che gli altri dicasteri svolgono nel settore marittimo.
Ringrazio tutti per la realizzazione di questo convegno evidenziando quanto importante sia la definizione di un piano strategico della portualità turistica italiana e l’attenzione che il governo pone sull’economia del mare che oltre che con l’istituzione del ministero, che è un focus su tutti quelli che operano internamente ed esternamente nell’economia del mare e nelle attività marittime largamente intese, molto importante è il Piano del Mare.
Un Piano che Musumeci ha presentato alla cabina di regia di cui faccio parte anche io e quindi al Paese, dando delle direttive che sono chiare e strategiche, e che vanno poi implementate con provvedimenti specifici ben consapevoli voi più di me, ma io e il ministero anche grazie a voi quanto sia importante l’economia anche per quanto riguarda la portualità turistica sul pil nazionale tra l’altro importanza che si è accresciuta recentemente dopo il periodo di contrazione della pandemia”.
Il ministro Urso ha poi sottolineato gli interventi posti in essere con il disegno di legge sul Made in Italy in risposta alle richieste del mare e approvato il 20 dicembre: ”Un disegno di legge che è composto al suo interno di 60 articoli, che ha diverse linee di intervento: quella finanziaria attraverso il Fondo strategico, quella formativa, attraverso l’istituzione del liceo del Made in Italy, e l’aggiornamento di quella che deve essere la cooperazione tra i centri di formazione aziendali di settore e quello che può essere il coordinamento nazionale, e attraverso i contrasto ai fenomeni di concorrenza sleale ha poi anche degli interventi di settore specifici e per quanto riguarda il settore abbiamo recepito una delle richieste, quella della riduzione dei termini di rilascio delle licenze di navigazione delle unità nuove di prima immatricolazione. I tempi erano di 60 giorni.
Con il disegno di legge abbiamo ridotto i tempi a 7 giorni per essere competitivi con Malta e la Polonia.
Poi siamo intervenuti su un altro fenomeno che riguarda gli scafi di 10 metri. Per questi scafi minori sarà possibile essere abilitati alla navigazione nelle acque territoriali di altri Paesi, soprattutto quelle adriatiche che, diversamente, dalla prossima estate sarebbero state precluse a questi natanti”.
Urso e la sosteniblità ambientale
“Abbiamo affrontato – ha proseguito Urso – il tema della sosteniblità ambientale. Abbiamo creato, nel disegno di legge, un fondo di 3milioni dedicato alla rottamazione dei motori inquinanti per favorire il motore elettrico.
Gestiamo come ministero un altro capitolo importante: sono 16 milioni di euro destinati alla blue economy grazie ad un partneriato europeo. E questo può essere importante per la ricerca e l’innovazione così da creare sempre più una economia marittima sostenibile. E ora stiamo preparando un disegno legge quadro sulla blue economy”.
Le tre leggi previste per il 2024: su Ai, metaverso e nuove tecnologie, sulla space economy, sull’incentivo delle attività marine
“Per l’anno in corso – ha continuato Urso – sono previste tre leggi che sono finanziate nella manovra di bilancio attraverso il fondo sulla sostenibilità (330 milioni di euro) che ci farà finanziare la prima annualità dei tre collegati che vogliamo realizzare:
1) Disegno legge sulle tecnologie abilitanti, sull’utilizzo del metaverso, del quantum, dell’AI, della realtà virtuale. Tecnologie che dobbiamo incentivare nel sistema industriale.
2) Disegno di legge sulla space economy per il quale abbiamo già impegnato i nostri uffici già da un anno. in un confronto con e associazioni. abbiamo un articolato sufficientemente completo.
3) Coordinato dall’amico Musumeci con la partecipazione del nostro Dicastero, ma anche di altri, come il Ministero degli Interni, delle Infrastrutture, degli Esteri per certi versi, noi abbiamo già un ventaglio di misure pianificate riguardanti la pianificazione marina delle concessioni, il governo degli spazi marittimi, il sostegno della cantieristica e navalmeccanica, imprese del settore.
Saranno interventi multisettoriali con l’obiettivo di concentrare l’attenzione, semplificare e incentivare le attività produttive impegnate nell’economia del mare, dalle miniere sottomarine, all’energia, alle rinnovabili, turismo, portualità, logistica, in questo caso l’obiettivo è giungere ad un testo condiviso prima della pausa estiva”.
Urso: “mare e spazio sono il futuro del nostro Paese”
“I collegati – ha concluso il ministro – essendo collegati alla manovra economica per l’anno in corso devono essere approvati entro l’anno. in questo modo anche attraverso questa legge quadro sulla blue economy sarà importante porre attenzione su due comparti del futuro, l’uno la colonizzazione dello spazio e l’altro, per altro spesso collegati tra loro per le tecnologie che usano, la colonizzazione dei mari. Sembrano cose antiche sono estremamente moderne, anzi sono il futuro delle nostre imprese e del nostro Paese per noi molto importanti”.
Giornalista, Capo Redattrice di Economia dello Spazio Magazine,Economia del Mare Magazine,Space&Blue, Vivere Naturale Magazine.