
Origine del programma FPCUP
Nel 2018, la Commissione Europea ha lanciato l’Accordo Quadro di Partenariato Caroline Herschel sull’Assimilazione degli Utenti di Copernicus (FPCUP) come strumento fondamentale della sua strategia per ampliare l’uso dei dati e dei servizi Copernicus in tutta Europa. Coordinato dal DLR (Centro Aerospaziale Tedesco), il progetto è stato finanziato congiuntamente dalla Commissione Europea, che ha cofinanziato le azioni con partner nazionali e regionali.
Intitolata all’astronoma Caroline Herschel, l’iniziativa mirava a rafforzare l’ecosistema Copernicus concentrandosi sull’adozione da parte degli utenti, ovvero promuovendo non solo la disponibilità dei dati, ma anche il loro utilizzo attivo in applicazioni e servizi reali. L’idea era che le autorità nazionali e regionali, gli enti di ricerca, le PMI e altri stakeholder potessero avere voce in capitolo nella progettazione e nell’implementazione di servizi personalizzati in base al loro contesto e alle loro esigenze.
Un modello bottom-up per l’adozione degli utenti
L’FPCUP ha cercato di integrare gli strumenti di adozione esistenti da parte degli utenti operando a livello comunitario e catalizzando l’innovazione. Per sette anni, l’FPCUP ha svolto il ruolo di collegamento tra i fornitori di dati Copernicus e le comunità che applicano questi dati a politiche, ricerca e servizi in tutta Europa.
Una caratteristica distintiva del FPCUP era il suo modello bottom-up. Anziché prescrivere una serie fissa di progetti, il programma invitava la sua rete di partner a proporre azioni basate sulle esigenze degli utenti finali. Ciò consentiva flessibilità e capacità di risposta alle priorità locali.
Questo approccio rifletteva l’etica più ampia di Copernicus, che fin dal primo giorno è stato progettato attorno alle esigenze degli utenti. Fin dal suo inizio, Copernicus si è posto l’obiettivo di garantire che le autorità pubbliche, i ricercatori e le aziende potessero influenzare direttamente il modo in cui i dati satellitari vengono trasformati in informazioni e servizi fruibili.
Una rete europea di 50 partner in 23 Paesi
In 23 paesi europei, 50 organizzazioni partner, tra cui agenzie spaziali o ambientali nazionali, università, istituti di ricerca e piccole imprese, hanno costituito la spina dorsale dell’iniziativa. La loro conoscenza locale ha guidato la progettazione e garantito che le azioni fossero in linea con le sfide regionali e le strutture istituzionali.
Questa diversità di partecipanti ha contribuito a promuovere il dialogo intersettoriale e lo sviluppo di capacità. Privilegiando approcci contestuali, le proposte guidate dai partner hanno potuto attingere alle relazioni esistenti con gli utenti target e adattarsi ai vincoli nazionali o regionali, come la disponibilità dei dati, le competenze o i mandati istituzionali.
Nel tempo, queste azioni sviluppate in modo organico hanno rafforzato l’approccio di Copernicus incentrato sull’utente, estendendolo a livello locale e regionale. Hanno contribuito a consolidare una comunità di utenti Copernicus paneuropea, radicata in esigenze reali.
Impatti e numeri: 220 azioni, 850 eventi, 25.000 partecipanti
Nel corso della sua durata, FPCUP ha finanziato oltre 220 azioni in diverse aree tematiche, tra cui monitoraggio ambientale, gestione delle risorse idriche, risposta alle catastrofi, agricoltura, pianificazione territoriale e istruzione.
Attraverso oltre 850 eventi e workshop, FPCUP ha raggiunto circa 25.000 partecipanti, sviluppando consapevolezza e capacità tecnica per l’utilizzo dei dati Copernicus.
I partner hanno creato oltre 1.000 risorse di apprendimento e comunicazione in dieci lingue, ampliando l’accesso alle informazioni Copernicus oltre i confini nazionali e linguistici. Il programma ha inoltre promosso la cooperazione internazionale, avviando oltre due dozzine di progetti transfrontalieri che hanno incoraggiato approcci condivisi alle sfide ambientali e sociali, ed estendendo le sue attività ad Africa, America Latina e Asia.
Evoluzione delle attività
Le azioni spaziavano dallo sviluppo di servizi pilota e da eventi formativi a workshop di capacity building, campagne di sensibilizzazione, dimostrazioni applicative, analisi dei gap e studi sui requisiti degli utenti. Nei primi anni, le azioni erano in genere di portata ridotta e focalizzate a livello nazionale, riflettendo budget modesti per progetto.
Col tempo, tuttavia, si è assistito a un’evoluzione verso collaborazioni più ampie e transfrontaliere, dimostrando come FPCUP si sia gradualmente trasformata in una rete europea per l’adozione da parte degli utenti. Insieme, questi sforzi hanno ampliato la base di utenti di Copernicus, rafforzato la fiducia tra le istituzioni e consentito ai decisori locali di sviluppare soluzioni personalizzate e durature.
Lezioni apprese in sette anni
Dopo sette anni di attività coordinate in tutta Europa, dall’FPCUP sono emersi diversi chiari insegnamenti. In sostanza, l’iniziativa ha dimostrato che un approccio dal basso, che consente agli stakeholder nazionali e locali di definire le proprie esigenze, porta a soluzioni pertinenti e sostenibili. Affidando ai partner la responsabilità della progettazione, l’FPCUP ha garantito che le attività fossero ancorate a reali esigenze operative piuttosto che a priorità imposte dall’esterno.
Un altro aspetto fondamentale è che la collaborazione moltiplica l’impatto. Mentre le azioni condotte a livello nazionale si sono dimostrate efficaci, la collaborazione transfrontaliera ha avuto un impatto di vasta portata. Tuttavia, i partecipanti hanno anche sottolineato che la pazienza è essenziale. Costruire fiducia e dimostrare il valore dei dati Copernicus alle autorità pubbliche richiede tempo. L’adozione sostenibile da parte degli utenti dipende non solo dagli strumenti tecnici, ma anche dalle relazioni che si sviluppano nel tempo.
FPCUP ha inoltre rafforzato il principio secondo cui lo sviluppo congiunto implica la creazione di prodotti con gli utenti finali, non per loro. Coinvolgendo i professionisti in tutto il processo, dalla definizione dei requisiti al test delle applicazioni, i partner hanno prodotto strumenti e servizi più adatti ai loro contesti reali.
Infine, il quadro flessibile del programma si è rivelato decisivo per il successo. Ha consentito ai partner di adattare le azioni alle condizioni nazionali e alle priorità emergenti. Le comunità create nell’ambito del FPCUP ora mantengono questo impatto, mantenendo la capacità e l’entusiasmo che il partenariato ha contribuito a costruire in tutta Europa.
L’evento conclusivo del 1° ottobre 2025
Il 1° ottobre 2025, la DG DEFIS e il DLR hanno ospitato un evento conclusivo a Bruxelles per celebrare la fine del programma FPCUP. Le parti interessate provenienti da tutta Europa si sono riunite per presentare i risultati, riflettere sugli insegnamenti tratti da sette anni di cooperazione e tracciare un quadro di come le conoscenze sviluppate continueranno a influenzare l’attività di sensibilizzazione di Copernicus.
Interventi conclusivi
Nel suo discorso conclusivo, Mauro Facchini, Responsabile dell’Unità di Osservazione della Terra presso la DG DEFIS, ha evidenziato i numerosi risultati e gli effetti positivi della partnership, tra cui la creazione di solide reti e comunità di pratica in tutta Europa. Ha inoltre osservato che, vista dallo spazio attraverso i dati di Copernicus, l’Unione appare senza confini interni, rispecchiando visivamente la natura transfrontaliera di questa collaborazione.
Anche il signor Jens Danzeglocke, responsabile dell’osservazione della Terra presso il DLR, ha sottolineato l’importanza di continuare a mettere i dati e i servizi Copernicus a pieno uso e a vantaggio di tutti gli europei.
La pubblicazione finale e l’eredità del programma
Per raccogliere e catalogare gli insegnamenti tratti dagli ultimi sette anni, il DLR, con il contributo della DG DEFIS e dei partner partecipanti, ha sviluppato una pubblicazione dedicata al FPCUP. Il volume, Framework Partnership Agreement for Copernicus User Uptake: Highlights and Achievements, è stato distribuito durante l’evento e sarà disponibile sul prossimo sito web del Programma Spaziale dell’UE, che ospiterà anche i contenuti del portale FPCUP, la cui chiusura è prevista per la fine del 2025.
Sebbene il programma sia ufficialmente giunto al termine, gran parte di ciò che ha costruito rimane. La rete di partner europei, insieme ai partecipanti internazionali e alle istituzioni gemellate, continua a essere attiva e impegnata a promuovere l’adozione di Copernicus da parte degli utenti. Le soluzioni, gli strumenti e la fiducia sviluppata attraverso la loro collaborazione permangono come risultati pratici che supportano le attività in corso, lasciando dietro di sé un modello collaudato e solido per l’adozione da parte degli utenti.
Fonte: Copernicus
Redazione Economia dello Spazio Magazine










