“Visioni di Napoli”: dalle carte alle stelle, a cura di Mauro Gargano

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Visioni di Napoli: dalle carte alle stelle“, a cura di Mauro Gargano e pubblicato da Arte’m, casa editrice napoletana specializzata nella valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale, è un raffinato volume in inglese e in italiano con una prospettiva in perfetto equilibrio tra cielo e terra, arricchito da una preziosa selezione di immagini della straordinaria storia culturale, architettonica e astronomica della città di Parthenope. 

Una pubblicazione quella di “Visioni di Napoli” che si sviluppa tra le antiche trasformazioni e matamorfosi della città e le strategie di sviluppo del territorio e delle ricerche astronomiche, in una ideale continuità con il motto: Astronomiae Incremento, che campeggia da oltre due secoli sul timpano della facciata neoclassica dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte.

Chi ha contribuito alle “Visioni di Napoli”

Insieme alle introduzioni di Roberto Ragazzoni, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, e di Antonella Gasperini, responsabile del patrimonio culturale per la Direzione Scientifica dell’INAF, hanno contribuito al volume Pietro Schipani, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, Renata De Lorenzo, presidente della Società Napoletana di Storia Patria, Alfredo Buccaro, professore di storia dell’architettura dell’Università di Napoli Federico II e direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerca sull’Iconografia della Città Europea, Michelangelo Russo, direttore del Dipartimento di Architettura della massima università napoletana.

E ancora Anna Attademo, ricercatrice di urbanistica dell’Università Federico II, Valeria Zanini, responsabile delle collezioni storiche e museali dell’Osservatorio Astronomico di Padova, Antonella di Luggo e Daniela Palomba professoresse di disegno del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II, Liana De Filippis, architetta dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, Simona Scandurra, ricercatrice di disegno del dipartimento di Architettura dell’Università fredericiana, Emilia Olostro Cirella, responsabile della biblioteca antica dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, e Marcella Marconi, dirigente di ricerca e già direttrice dell’Osservatorio di Capodimonte.

Osservatorio Astronomico di Capodimonte: un ponte tra passato e futuro

Da molti anni ormai l’Osservatorio Astronomico sta portando avanti una scrupolosa e sistematica operazione di conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio storico con la consapevolezza dell’importanza dei propri beni culturali. L’Osservatorio di Capodimonte è più di un istituto di ricerca, è un ponte tra passato e futuro, un punto di riferimento per gli studiosi del cielo e al contempo un luogo dove la cultura e la scienza si intrecciano in un dialogo continuo con la comunità. È un’istituzione scientifica che fa del suo motto il proprio principio ispiratore.

La pubblicazione è stato realizzata per il progetto PNRR – Investimento 1.2 “Astronomia senza Barriere” dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte che ha l’obiettivo di rimuovere le barriere fisiche e cognitive al fine di consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura, in particolare quella astronomica, finanziato dal Ministero della Cultura – Direzione Generale dei Musei.

In copertina la costellazione della Vergine (in greco Παρθένος = Parthenos), una tavola dall’Atlas Coelestis di John Flamsteed del 1753, conservato nella Biblioteca antica dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte.