“Esprimo soddisfazione per la decisione del TAR che sblocca un progetto strategico per la politica spaziale europea, riconoscendo la piena correttezza dell’operato del governo. Avanti sulla strada dello sviluppo, l’Italia è in campo, grande attore anche nello spazio”.
Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega alle politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso, in merito alla decisione del Tar Siciliano che ha rigettato il ricorso di alcune associazioni ambientaliste che si opponevano alla realizzazione dell’osservatorio “FlyEye” sul Monte Mufara, nelle Madonie, gestito dall’ESA, l’agenzia spaziale europea.
“Ho già comunicato al direttore ESA Aschbacher la buona notizia che consentirà alla Sicilia di avere un’opera così significativa, frontiera della nuova tecnologia per l’osservazione dello Spazio” ha aggiunto il ministro Urso.
FlyEye, primo telescopio di una rete globale progettata dal Programma di sicurezza spaziale dell’Esa
FlyEye sarà infatti il primo telescopio di una rete globale progettata dal Programma di sicurezza spaziale dell’Esa per monitorare gli oggetti vicini alla Terra e per l’osservazione dello spazio profondo.
A favore della realizzazione dell’Osservatorio si erano espressi alcuni dei più significativi scienziati italiani in un manifesto pubblico che ricordava come l’opera, con un impatto ridotto e priva di inquinamento luminoso, potrà garantire la tutela del paesaggio e della natura, impedendo la realizzazione di opere ben più invasive per l’ambiente, rappresentando una strategia efficace per la salvaguardia del parco delle Madonie.
L’investimento complessivo previsto è di 12 milioni di euro per la sede siciliana, con ricadute economiche aggiuntive di circa 1,5 milioni di euro per l’indotto.
Il progetto aveva subito in passato notevoli ritardi a causa delle autorizzazioni locali, tanto che l’ESA aveva considerato, lo scorso anno, lo spostamento del sito verso un’alternativa nelle Canarie, pronta ad accoglierlo senza ostacoli.
Tuttavia, grazie agli interventi del governo italiano attraverso una decretazione d’urgenza e una stretta collaborazione con le autorità locali, l’ESA ha deciso di confermare la sua scelta del sito sulle Madonie, sottolineando l’urgenza di una rapida realizzazione dell’osservatorio in linea con gli obiettivi ambiziosi del progetto.