Barbara Negi, Asi: “L’Italia è capace di fare squadra nell’economia spaziale”

studenti collegati con Walter Villadei sulla ISS NEGRI ASI ITALIA

A sottolineare l’importanza del ruolo dell’Italia nello spazio, a sessant’anni dal lancio del satellite San Marco 1 con il quale si segna l’inizio dell’era spaziale italiana, la dottoressa Barbara Negri, Responsabile Unità Volo umano dell’ASI che è intervenuta nel corso della mattina del trenta gennaio durante l’evento organizzato nell’auditorium dell’ASI “MISSIONE AX-3: LA SCIENZA SPAZIALE TARGATA ITALIA“.

“La grande ricchezza che abbiamo in Italia – ha detto Barbara Negri – dal punto di vista della ricerca è che abbiamo una capacità di proporre esperimenti scientifici, tecnologici e che abbiamo un grande seguito dal punto di vista degli studenti. Nuove forze, quindi, che entrano in gioco. Ma abbiamo anche una industria di grande livello: basti pensare che la metà più o meno della Stazione Spaziale Internazionale è made in Italy”.

“E poi – ha proseguito la Negri – abbiamo degli organismi, come l’ASI, l’Aeronautica Militare che riescono a mettere in sinergia queste forze. La cosa importante del nostro Paese è che non abbiamo trascurato nessun settore”.

L’Italia presente in ogni settore

“Siamo presenti – ha proseguito – nelle osservazioni della Terra che sono un argomento di conoscenza delle problematiche del nostro Paese, ma anche di business, perché tutto ciò che riguarda navigazione, telecomunicazioni ha a che fare con il nostro pianeta.

Non abbiamo trascurato i lanciatori. Abbiamo il sistema Vega che adesso è stato potenziato.

Abbiamo stazioni di terra importanti, abbiamo la base di Malindi, l’unica base equatoriale che è in grado di ricevere dati da satellite non solo come prima stazione ricevente, ma anche da missioni dallo spazio profondo. La Nasa si appoggia moltissimo per i suoi satelliti scientifici sulla base di Malindi.

E naturalmente partecipiamo a grandi missioni. A luglio è volata Euclid, una missione alla ricerca di materia ed energia oscura nella quale l’Italia ha un ruolo importante. E’ una missione dell’Esa, ma l’Italia ha contribuito con l’industria e con la scienza ai due strumenti principali e poi abbiamo la leadership del segmento di terra di tutta la parte di analisi di dati scientifici.

Abbiamo costruito con la Thales Alenia Space la carrozza di Euclid. Quindi devo dire che è un sistema che copre a 360° tutte le sfide tecnologiche, scientifiche che hanno fatto parte della conquista dello spazio presente e passata”.

L’Italia e Artemis: coinvolti nel programma a guida Nasa per andare sulla Luna

“E ancora c’è Artemis. Artemis è il nuovo programma internazionale a guida Nasa per andare sulla Luna, creare una stazione spaziale orbitante sulla Luna, un avamposto permanente sulla Luna, abitato nel prossimo futuro.

E l’Italia è – tra ESA e NASA – coinvolta in maniera diretta nel 30% nel programma Artemis. Quindi stiamo continuando a dare una prova di posizionamento.

In Europa in alcuni settori, come quello scientifico, siamo leader indiscussi. E’ stata da poco approvata la missione LISA dall’ESA che è la missione più ambiziosa che andrà ad indagare dallo spazio le onde gravitazionali. Quindi tutto quello che comporta questo nuovo campo della scienza. E siamo coinvolti a terra, perché a terra abbiamo un posizionamento sulle onde gravitazionali”.

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In Italia il mondo scientifico è in dialogo con le industrie

“Solo per citare alcuni degli elementi più importanti. La cosa che fa parte del background del nostro Paese è la capacità di fare squadra. Il mondo scientifico è in dialogo continuo con le industrie e le industrie prendono spunti e rielaborano per realizzare tecnologie nuove. E’ una formula che funziona: il mondo scientifico è pagato per pensare. Il mondo industriale per realizzare. Nel momento in cui esiste un organismo come l’ASI che diventa cuspide e mette a fattor comune queste due grandi competenze del nostro Paese ecco che arrivano i successi”.

Giornalista, Capo Redattrice di Economia dello Spazio Magazine,Economia del Mare Magazine,Space&Blue, Vivere Naturale Magazine.