Gli occhi dell’Europa sulla terra: il programma Copernicus

L’iniziativa dell’Agenzia Spaziale Europea cerca soluzioni alle sfide mondiali comuni

Copernicus

Il programma

Il programma Global Monitoring for Environment and Security (GMES), denominato Copernicus, nasce dal comune impegno dell’Agenzia Spaziale Europea e della Commissione Europea. La sua funzione è quella di raccogliere dati in tempo reale sul nostro pianeta e renderli gratuitamente consultabili per tutti i cittadini europei. Il sistema si avvale di una costellazione di satelliti di proprietà dell’Unione Europea, chiamati Sentinels, e delle missioni partecipanti, ovvero infrastrutture spaziali di proprietà di altre organizzazioni. Il primo satellite del gruppo Sentinel è stato lanciato nel 2014 ed entro il 2030 è prevista la messa in orbita di 20 ulteriori satelliti. Le informazioni raccolte dai Sentinels e dalle missioni partecipanti sono poi combinate con dati ottenuti da sensori in situ (locali).

Gli obiettivi di Copernicus

Il programma mira innanzitutto a garantire all’Europa quell’autonomia necessaria a renderla un attore consapevole all’interno della scacchiera mondiale, anche e soprattutto nell’ottica di una comune ricerca di soluzioni a minacce che riguardano tutta l’umanità, come il cambiamento climatico, la diffusione di virus e l’inquinamento. A questo proposito, Copernicus si articola in sei servizi principali costituiti sulla base dell’elaborazione dei dati raccolti: Atmosfera, Ambiente marino, Territorio, Cambiamenti climatici, Sicurezza ed Emergenze. Dalle applicazioni dei servizi offerti da Copernicus traggono beneficio i politici e i cittadini, gli amministratori e gli utenti commerciali, garantendo così non solo grandi possibilità di sviluppo per quanto riguarda la ricerca scientifica e la tutela dell’ambiente, ma anche l’aspetto economico e urbanistico.

Le sfide comuni

Copernicus consente, quindi, di trovare risposte adeguate a domande sempre più urgenti: quali siano le migliori strategie per la gestione delle risorse del pianeta, quali misure adottare per frenare l’avanzata del cambiamento climatico e, grazie alle sue proiezioni, come potremo adattarci al meglio a questi cambiamenti epocali. Il programma si apre quindi a essere punto di partenza fondamentale per una prolifica cooperazione internazionale, attraverso accordi, partecipazione e condivisione di dati e informazioni. Concordemente della futura espansione delle sue infrastrutture entro il 2030, Copernicus aspira quindi anche a farsi, nel tempo, sempre più motore di una difesa e tutela comune del nostro pianeta.

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Giulia Roncari

Giulia Roncari, Redazione Economia del Mare Magazine e Economia dello Spazio Magazine