Space&Blue, Elli: “Meta Cluster, l’obiettivo è trovare una linea di indirizzo comune tra i due cluster nei prossimi 6 mesi”

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Matteo Elli, presidente del Cluster tecnologico Nazionale Economia del Mare BIG, è intervenuto al Forum Space&Blue svoltosi al MIMIT il 19 novembre.

“Il Cluster big nasce nel 2017. Siamo uno dei 12 Cluster attivi a livello nazionale sviluppati e voluti e sostenuti dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Siamo attivi su diversi tavoli istituzionali. Obiettivo supportare i policy makers nazionali e internazionali e le istituzioni nello sviluppo di una proposizione univoca e lineare rispetto anche a quello che è il mercato e l’innovazione. L’obiettivo del Cluster è combinare la componente scientifica e di ricerca con il mercato. Sono quasi 100 ad oggi i soci attivi all’interno del Cluster che incorpora la realtà corporate dei principali gruppi italiani delle Università italiane e delle associazioni di categoria attive nell’ambito della blue economy.

Venendo al tema della giornata, quando si pensa a spazio e mare viene in mente il fascino del viaggio e dell’esplorazione. Sicuramente c’è molto di più in contatto, in connessione tra questi due domini. Oggi sono stati toccati temi molto simili, questo vuol dire che in termini di intenti c’è un allineamento: si tratta di creare le condizioni per lavorare insieme, in maniera concreta, nel breve periodo perché il mondo sta andando ad una velocità molto elevata e noi stiamo accelerando in maniera lucida su una serie di tematiche che sono ad oggi chiare.

Tra i temi che volevo evidenziare rispetto alla comunione tra spazio e mare c’è quello della sicurezza e della difesa, quello delle comunicazioni, della logistica multimodale e la tematica della mappatura ambientale e terrestre. Tematiche su cui tornerò in chiusura rapidamente parlando di quello che può essere un piano di lavoro rispetto ai Cluster che vuol dire i soci, il mercato, la ricerca: cerchiamo di combinare le due realtà nella maniera più concreta possibile in modo tale da sviluppare nel breve tempo una proposizione comune.

Rispetto alla centralità della blue economy, il 90% del commercio globale passa sulle rotte marittime”.

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“Questo sviluppa 5 temi chiave, 5 trend che vediamo come Cluster nel prossimo futuro – ha continuato Elli -: c’è la tematica difesa-geopolitica, di fatto il controllo del mondo si basa sul monitoraggio delle principali tratte marittime; c’è il tema dell’internazionalizzazione, subsea, innovazione, biodiversità e transizione energetica.

Faccio un rapido excursus sul tema sicurezza e geopolitica: volevo sottolineare come l’ampliamento e lo sviluppo della tematica dei Brics sia da leggere anche in un’ottica del monitoraggio e controllo delle principali rotte marittime.

Questo è un punto chiave, perché se non leggiamo l’ampliamento e lo sviluppo del sistema globale in questa ottica, rischiamo di perdere delle grosse componenti delle dinamiche globali; di fatto l’ampliamento del gruppo Brics vuol dire monitoraggio e controllo e comunione di intenti sulle principali rotte marittime da cui passa circa l’80 per cento del traffico globale e questo comporta un potenziale rischio sulla tematica Mediterraneo dove oggi l’Italia ha e deve mantenere una sua centralità, deve essere un punto di riferimento rispetto alle dinamiche non solo europee ma anche del Nord Africa.

E’ evidente come l’evoluzione delle dinamiche globali ci porta a ripensare il modello odierno. Ciò si combina al tema dell’internazionalizzazione sul quale siamo attivi come Cluster Big sin dall’inizio. Sono state attivate collaborazioni internazionali e rispetto all’ambito africano, soprattutto nord-africano siamo stati protagonisti della creazione di nuovi Cluster nell’ambito della blue economy in quei Paesi che ad oggi hanno capacità di investimento autonoma, hanno una visione e capacità di innovare molto concreta, hanno tempi di sviluppo molto contenuti nel tempo e hanno sviluppato in autonomia piani del mare molto concreti, molto sfidanti con obiettivi chiari nel breve periodo.

Questo è un tema chiave, sul tema internazionalizzazione, sul quale ci muoveremo e ci stiamo muovendo come Cluster e credo che anche nell’ottica della coniugazione delle tematiche spazio – mare sia un tema da affrontare anche potenzialmente con una comunione di intenti di sviluppo in loco di alcune progettualità. Il tema dell’internazionalizzazione è un tema chiave per preservare e consolidare la centralità dell’Italia nel Mediterraneo e creare le condizioni affinché le nostre aziende possano entrare in questi mercati facendo leva anche sulle disponibilità di capitale a livello locale.

Quindi sorrido quando ad oggi parliamo ancora di Paesi in via di sviluppo: l’accelerazione che questi Paesi stanno avendo oggi è fondamentale e chiara e caratterizzerà il futuro.

Sul tema subsea: oltre al Polo nazionale della subacquea, c’è l’Agenzia per la sicurezza delle attività subacquee, come Big abbiamo creato il tavolo della subacquea, Subsea con obiettivo di combinare mercato e ricerca su tematiche specifiche. Ciò non significa creare ulteriori tavoli, ma un’unica voce e maggiore connessione con il Polo e l’Agenzia. Questo è un tema chiave che, con l’internazionalizzazione, porteremo avanti. Credo sia importante creare un player privato nazionale che possa competere a livello internazionale. I player attivi nazionali sono principalmente legati all’ambito pubblico, a livello internazionale sono nate diverse realtà che non esistevano fino a 5 – 10 anni fa. Credo sia importante creare un mercato privato anche a livello italiano”.

Space&Blue: “Abbiamo progetti di innovazione verticali e tematici che mettono insieme ricerca, mercato, associazioni di categoria con l’obiettivo di accelerare la tematica della transizione energetica e dello sviluppo del tech transfer”

“Tematiche di innovazione tecnologica: come Big abbiamo creato un Comitato Tecnico Scientifico, un Tavolo tech transfer, Tavoli di lavoro istituzionali, e abbiamo Progetti di innovazione verticali e tematici che mettono insieme ricerca, mercato, associazioni di categoria con l’obiettivo di accelerare la tematica della transizione energetica e dello sviluppo del tech transfer.

Tema del Meta Cluster: non vuol dire andare ad eliminare le peculiarità dei due Cluster, ma da qui a fine anno bisogna avere l’obiettivo di identificare i player che possano far parte di questo tavolo con l’obiettivo nel prossimo semestre di avere una linea di indirizzo comune che possa portare a proposte concrete al mercato e alle istituzioni”.