Allo Space&Blue che si è svolto il 19 novembre a Roma, il contributo di Mario Zanetti delegato di Confindustria per l’economia del mare.
“Buongiorno a tutti,
innanzitutto permettetemi di iniziare salutando e ringraziando il Ministro Urso, il Ministro Musumeci e chiaramente Roberta (Busatto – ndr) per l’invito a partecipare a questo importante momento di confronto.
Un saluto particolare al mio collega Giorgio Marsiaj e a tutti gli autorevoli ospiti.
Mi dispiace non poter essere presente di persona a Roma, sono impegnato all’estero, ma ci tengo a portare ai lavori il contributo mio e soprattutto quello dell’intero sistema industriale del mare.
Come sapete, l’Economia del Mare in Italia ha un valore molto importante, di quasi 180 miliardi di euro, rappresentando circa il 10% del nostro PIL nazionale.
La nostra forza risiede proprio nell’abilità di integrare settori e competenze diverse, creando prospettive di sviluppo fondamentali per il nostro Paese.
Il mare è una risorsa strategica non solo per l’economia, ma per l’intero sistema produttivo e sociale italiano.
Così come lo è il mare, senz’altro, lo è lo Spazio.
L’interconnessione tra l’Economia del Mare e l’Economia dello Spazio rappresenta una vera opportunità strategica per l’Italia.
È chiaro: il nostro ruolo a livello globale non può prescindere dalle peculiarità e dalle risorse di cui disponiamo e la nostra propensione mediterranea insieme alla lunga esperienza tecnologica nel settore spaziale costituiscono un patrimonio ineguagliabile.
Il sistema industriale marittimo è pronto, quindi, a raccogliere questa sfida dell’interconnessione tra Spazio e Mare.
Partiamo dalle esperienze congiunte già avvenute in particolare nella sorveglianza e nella sicurezza, nell’utilizzo di dati satellitari per la navigazione, nella gestione delle risorse marine, ma anche da quelle in fieri”.
Space&Blue: “La collaborazione può e deve inoltre avvenire non solo a livello tecnologico, ma anche a livello normativo”
“E cito qui su tutte – ha continuato Zanetti allo Space&Blue – le grandi opportunità del dominio underwater o anche le sperimentazioni in corso per applicare le nuove tecnologie alla sicurezza della navigazione e ai servizi di bordo.
La collaborazione può e deve inoltre avvenire non solo a livello tecnologico, ma anche a livello normativo.
E qui mi riferisco alla Convenzione di Montego Bay, che può rappresentare un’esperienza importante nella definizione delle collaborazioni in ambito spaziale.
E penso anche agli interventi legislativi coordinati per armonizzare e semplificare le regolamentazioni dei due settori. Il recente Piano del Mare e la Legge sullo Spazio rappresentano importanti passi avanti in questa direzione.
Sono convinto che il rafforzamento del legame tra il Mare e lo Spazio sia una chiave di sviluppo strategico per l’Italia e che, quindi, sia nostro compito alimentare questa consapevolezza a livello nazionale.
Solo così potremo moltiplicare le potenzialità che queste economie da sole offrono, contribuendo in maniera essenziale al futuro e alla competitività del nostro Paese.
Grazie e buon lavoro”.